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Il mistero di Liliana Resinovich
Il caso di Liliana Resinovich continua a suscitare interrogativi e a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica. Dopo tre anni dalla sua tragica scomparsa, avvenuta nel dicembre 2021, emergono nuovi sviluppi che potrebbero finalmente fare luce su una vicenda avvolta nel mistero. La recente ammissione di un tecnico anatomico riguardo a una possibile responsabilità nella frattura della vertebra T2 ha riaperto il dibattito sulle cause della morte della donna triestina, ritrovata senza vita alcune settimane dopo la sua scomparsa.
Analisi forense avanzata
Un elemento cruciale di questa nuova fase delle indagini è rappresentato dall’analisi dei dispositivi mobili di Liliana. Due telefoni, un iPhone e un Samsung, saranno sottoposti a una nuova analisi forense, questa volta utilizzando tecnologie digitali più avanzate. L’obiettivo è quello di recuperare dati precedentemente inaccessibili, come messaggi cancellati, ricerche online e note risalenti anche a periodi antecedenti alla sua morte. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Piccolo, il consulente tecnico della procura, Nicola Chemello, procederà con una copia forense dei cellulari, utilizzando la tecnologia Full File System, che consente di accedere a un numero significativamente maggiore di dati rispetto ai metodi precedentemente utilizzati.
Il ruolo dei consulenti
Accanto a Chemello, sono stati nominati altri esperti da parte dei familiari di Liliana. Sergio Resinovich, fratello della vittima, ha scelto il perito informatico Paolo Reale, noto per il suo lavoro nel caso del delitto di Garlasco. Anche Veronica, la nipote di Liliana, ha deciso di affidarsi a Reale. Dall’altra parte, Sebastiano Visintin, marito di Liliana, ha nominato Michele Vitiello, un esperto informatico che ha già confermato l’uso delle nuove tecnologie per il recupero dei dati. Vitiello ha sottolineato che oggi è possibile recuperare informazioni che prima erano considerate irraggiungibili, aprendo così la strada a nuove scoperte.
Le speranze per il futuro
La speranza di familiari e investigatori è che questa nuova fase delle indagini digitali possa finalmente fornire risposte alle tante domande ancora aperte sul caso Resinovich. I dati recuperati potrebbero rivelare dettagli significativi sulla vita di Liliana e sulle circostanze che hanno portato alla sua scomparsa. In un’epoca in cui la tecnologia gioca un ruolo sempre più centrale nelle indagini, le aspettative sono alte. La verità, forse, si nasconde tra le righe di quei messaggi cancellati, nel cuore digitale di una donna che ha lasciato dietro di sé più enigmi che certezze.