Roma, 3 dic. (Adnkronos) – No alla modifica dello Statuto Pd e la richiesta di una Direzione, prima dell'Assemblea nazionale del 14 dicembre. La minoranza riformista dem mette le due questioni sul tavolo. Dopo il clima disteso garantito da quel "io sono la segretaria di tutti", scandito da Elly Schlein a Montepulciano, tornano ad irrigidirsi i rapporti all'interno del Pd.
In particolare, è la ventilata modifica dello Statuto a non convincere la minoranza. A proporla era stata Michela Di Biase, esponente di punta di Areadem a Montepulciano: "Votiamo all'Assemblea nazionale che Schlein sarà l'unica candidata del Pd" in caso di primarie di coalizione, la proposta che pare stia prendendo piede. "Una forzatura", secondo la minoranza. Tanto più, si ricorda, che sarebbe la seconda modifica 'ad Ellym'. Enrico Letta, da segretario, cambiò lo Statuto per consentire a Schlein, non tesserata Pd, di poter correre al congresso.
Ma perchè tanta perplessità? Volete tenervi le mani libere? "Nessuno rema contro la segretaria che è già la candidata premier del Pd, secondo il nostro Statuto -risponde un esponente dell'area riformista-. Si teme che si candidi Silvia Salis o Manfredi che, peraltro, non sono del Pd? O che lo faccia Decaro? Stiamo parlando del niente… Piuttosto, il fatto che si debba blindare la segretaria con una modifica dello Statuto o in subordine con un Odg, è una dimostrazione di debolezza".
I riformisti chiedono anche la convocazione della Direzione prima dell'Assemblea del 14 dicembre. Si ricorda che durante il 2025 tata convocata solo due volte, a febbraio e poi più di recente per approvare le candidature alle regionali. "La Direzione è il luogo del confronto politico per capire cosa abbiamo alle spalle e cosa abbiamo davanti. La legge elettorale, nodi di politica internazionale, il referendum sulla giustizia: abbiamo un'agenda pienissima".
Un confronto che non può svolgersi in un consesso come quello dell'Assemblea nazionale che "facciamo poi nello stesso giorno di Atreju come controprogrammazione alla Meloni. Il mancato confronto, lo ripristiniamo in differita… Tutto comprensibile ma si rischia di svilire il ruolo dell'Assemblea".