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Pnrr: Ghirra (Avs), 'gestione fallimentare, massacrate transizione green e sanità'

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Roma, 1 ott.-(Adnkronos) - "Escludere categoricamente il dirottamento dei fondi per le politiche di Coesione verso la spesa per la difesa, l’industria bellica e la mobilità militare; incentivare l'installazione di pannelli fotovoltaici, visti i ritardi che l'Italia sta re...

Roma, 1 ott.-(Adnkronos) – "Escludere categoricamente il dirottamento dei fondi per le politiche di Coesione verso la spesa per la difesa, l’industria bellica e la mobilità militare; incentivare l'installazione di pannelli fotovoltaici, visti i ritardi che l'Italia sta registrando; eliminazione i Sussidi ambientali dannosi; piena funzionalità delle nuove strutture della sanità territoriale; piena tutela dell’occupazione nell’ambito della riforma del trasporto ferroviario.

Sono le nostre principali priorità sul Pnrr, gestito da questo Governo in modo fallimentare: tutte le ambizioni sono state ridimensionate in maniera significativa, massacrati gli impegni su transizione green e sanità pubblica, per Meloni l’obiettivo ormai è solo evitare il disimpegno delle risorse". Così la capogruppo di Avs nella commissione Attività produttive Francesca Ghirra, dopo le comunicazioni del ministro Foti alla Camera.

"L’attuale governo – prosegue – ha ereditato dal precedente un prefinanziamento e tre rate pari a 85 miliardi di euro. Inoltre, nell'ambito dei pagamenti risultavano già saldati gli interventi relativi all'Ecobonus 110% e Transizione 4.0, per un totale di 27 miliardi e 640 milioni di euro. Eppure, nonostante questo buon avvio, in seguito alle comunicazioni dello scorso il 4 giugno, con cui la Commissione europea sollecitava la realizzazione dei piani entro l’agosto 2026, il governo italiano ha revisionato per la quinta volta il 'Piano', per un valore complessivo di 14 miliardi di euro (circa il 7,3 % del totale), attraverso una riduzione del numero degli obiettivi/traguardi che passano da 621 a 614: in buona sostanza, la spesa effettivamente sostenuta, al 31 maggio 2025, risulta pari a 74 miliardi e 300 milioni di euro, solo il 38,22% del totale. Cifra deludente e preoccupante, mentre diciannove misure oggetto di semplificazione o ridimensionamento riguardano la missione 'rivoluzione verde e transizione ecologica".

"Sul fronte della sanità una nota della Fondazione Gimbe ha da tempo avvertito che soltanto il 18-29% dei fondi risulta effettivamente speso, nonostante la scadenza finale del piano, giugno 2026, si avvicini pericolosamente. Infine, e non ultimo, la Commissione europea ha aperto anche alla possibilità di utilizzare parte dei fondi per rafforzare il ruolo delle banche e degli istituti di promozione nazionali, ammettendo anche forme di contributo volontario al futuro programma europeo per l’industria della difesa (Edip) e ai programmi dell’Ue per le comunicazioni satellitari, come Iris2 o Galileo. Il quadro definitivo è di una grande occasione perduta”, conclude Ghirra.