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Papa Leone XIV incontra i cardinali: le sue parole che illuminano il futuro della Chiesa

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Leone XIV ha incontrato oggi nell'Aula del Sinodo i cardinali: le sue parole che illuminano il futuro della Chiesa.

Oggi, nell’Aula del Sinodo, un momento di grande importanza storica ha avuto luogo con l’incontro di Papa Leone XIV e i cardinali, i custodi della fede e dei valori ecclesiastici. Durante questa riunione, il Pontefice ha rivolto parole che non solo riflettono la sua visione della Chiesa, ma offrono anche una direzione chiara e di speranza per il futuro del cristianesimo.

In un periodo di sfide globali e interne alla Chiesa, il suo discorso è un faro che guida verso una rinnovata unione e impegno spirituale.

Le parole del Cardinale Madagascar Désiré Tsarahazana su Papa Leone XIV

“L’incontro di questa mattina è andato molto bene, abbiamo parlato anche della necessità di rendere la chiesa più collegiale. È un ottimo Papa e ha avuto molto più di 100 voti“.

Queste indiscrezioni arrivano dal cardinale del Madagascar, Désiré Tsarahazana, arcivescovo metropolita di Toamasina, subito dopo il primo incontro tra il nuovo Papa e i cardinali arrivati a Roma per il conclave.

Il primo incontro di Papa Leone XIV con i cardinali: le sue parole di speranza

Voi, cari Cardinali, siete i più stretti collaboratori del Papa, e ciò mi è di grande conforto nell’accettare un giogo chiaramente di gran lunga superiore alle mie forze, come a quelle di chiunque”, è iniziato così il discorso del Pontefice.

Il Santo Padre aggiunge che la presenza dei cardinali gli ricorda come il Signore, che gli affida questa missione, non lo lascia mai solo nel portarne la responsabilità. Sottolinea di poter sempre contare sull’aiuto del Signore e, per sua grazia e provvidenza, sulla vicinanza dei cardinali e di tanti fratelli e sorelle in tutto il mondo che credono in Dio, amano la Chiesa e sostengono con la preghiera e le buone opere il Vicario di Cristo.

Il Papa, a cominciare da San Pietro e fino a me, suo indegno successore, è un umile servitore di Dio e dei fratelli, non altro che questo. Bene lo hanno mostrato gli esempi di tanti miei predecessori, da ultimo quello di Papa Francesco stesso, con il suo stile di piena dedizione nel servizio e sobria essenzialità nella vita, di abbandono in Dio nel tempo della missione e di serena fiducia nel momento del ritorno alla Casa del Padre”.

Papa Prevost aggiunge che è importante raccogliere quella preziosa eredità e riprendere il cammino, animati dalla stessa speranza che proviene dalla fede.

Papa Leone XIV ha ricordato, con grande enfasi, l’importanza dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, un testo che Papa Francesco ha richiamato e attualizzato magistralmente, sottolineando alcune istanze fondamentali. Tra questi, ha evidenziato il ritorno al primato di Cristo nell’annuncio (cfr n. 11); la conversione missionaria di tutta la comunità cristiana (cfr n. 9); la crescita nella collegialità e nella sinodalità (cfr n. 33); l’attenzione al sensus fidei (cfr nn. 119-120), in particolare nelle sue forme più proprie e inclusive, come la pietà popolare (cfr n. 123); la cura amorevole degli ultimi e degli scartati (cfr n. 53); e il dialogo coraggioso e fiducioso con il mondo contemporaneo nelle sue varie componenti e realtà (cfr n. 84; Concilio Vaticano II, Cost. Past. Gaudium et spes, 1-2).

Proprio sentendomi chiamato a proseguire in questa scia, ho pensato di prendere il nome di Leone XIV”.

Ha spiegato che le ragioni per la scelta di questo nome sono molteplici, ma principalmente perché Papa Leone XIII, con la storica Enciclica Rerum novarum, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale. Oggi, la Chiesa offre a tutti il suo patrimonio di dottrina sociale per rispondere a una nuova rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, che pongono nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro.