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Richiesta di Condanna per Avvocati e Psicologi nel Caso Pifferi

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Il Pubblico Ministero di Milano richiede la condanna per l'avvocato e le psicologhe coinvolte nel caso Pifferi.

La vicenda giudiziaria legata ad Alessia Pifferi ha preso una piega decisiva negli ultimi giorni, con la richiesta di condanna da parte del pubblico ministero di Milano, Francesco De Tommasi. Questo caso ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, non solo per la gravità delle accuse, ma anche per le implicazioni etiche e professionali coinvolte.

Il pm ha chiesto una pena di quattro anni per l’avvocato Alessia Pontenani, accusata di aver facilitato il processo per ottenere una perizia psichiatrica a favore della sua cliente. Inoltre, è stata richiesta una condanna di tre anni e mezzo per Marco Garbarini, uno psichiatra che ha lavorato come consulente per la difesa, e tre anni per altre due psicologhe coinvolte nel caso. Per una professionista che non ha scelto il rito abbreviato, è stata proposta una richiesta di rinvio a giudizio.

Accuse e difese

Durante una requisitoria durata quasi sette ore, il pubblico ministero ha descritto una delle psicologhe come antisistemica, sostenendo che avesse l’intenzione di demolire il sistema giuridico “goccia dopo goccia”. A detta del pm, questa professionista non credeva nell’ergastolo e pertanto avrebbe agito in modo da favorire la propria cliente, Alessia Pifferi, manipolando il contesto della perizia psichiatrica.

Reazioni della difesa

La difesa, rappresentata dall’avvocato Mirko Mazzali, ha contestato le richieste del pm, definendo le pene proposte come sproporzionate rispetto alle condotte contestate. Secondo Mazzali, le accuse non riflettono la verità dei fatti e ritiene che la posizione adottata dal pubblico ministero sia eccessivamente severa.

Prossimi sviluppi del processo

L’udienza, presieduta dal giudice dell’udienza preliminare Roberto Crepaldi, è stata rinviata al prossimo 3 novembre. Questo rinvio offrirà ulteriore tempo per approfondire le questioni legali e per preparare le argomentazioni necessarie a ciascuna parte coinvolta nella causa.

Il caso di Alessia Pifferi non è solo una questione legale, ma solleva interrogativi più ampi sulla responsabilità professionale e sull’etica nel campo della psicologia e del diritto. La questione di come i professionisti possano influenzare il giudizio e il trattamento dei loro clienti è al centro del dibattito, e il risultato di questo processo potrebbe avere ripercussioni significative per il futuro delle professioni coinvolte.