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Diciamoci la verità: la politica, da un po’ di tempo a questa parte, si è trasformata in un palcoscenico dove si esibiscono influencer e tiktoker, più che politici. Il recente video di Rita De Crescenzo, una tiktoker napoletana, ne è la prova lampante. Seduta in poltrona nell’ufficio del consigliere regionale Pasquale di Fenza, con il tricolore sventolante dietro di lei, ha scelto di intonare l’inno di Mameli in un contesto che ha tutto il sapore del trash.
E mentre i suoi milioni di follower applaudono, la domanda sorge spontanea: quanto di tutto ciò è reale e quanto è solo un abbaglio?
La politica del trash: un fenomeno in crescita
Il re è nudo, e ve lo dico io: la politica sta abbandonando il suo compito principale per diventare intrattenimento. La viralità dei social media ha creato un nuovo tipo di leader, uno che deve essere, prima di tutto, un personaggio. Rita De Crescenzo, con il suo video, è il simbolo di questa nuova era. Ma è solo un caso isolato? Assolutamente no. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una serie di episodi in cui influencer e politici si mescolano, creando un mix esplosivo che attira l’attenzione ma solleva anche interrogativi. La strumentalizzazione dei social per ottenere consensi è diventata una pratica comune, e non sempre si tratta di un bene. E tu, cosa ne pensi? È giusto sacrificare la sostanza per la forma?
Fatti alla mano, gli ultimi sondaggi mostrano chiaramente che l’influenza dei social sulla politica è in crescita. Secondo studi recenti, oltre il 60% degli elettori più giovani si informa principalmente attraverso piattaforme come Instagram e TikTok. Questo significa che i politici devono adattarsi a un linguaggio nuovo, più vicino a quello degli influencer, con il rischio di perdere di vista il valore della sostanza politica. Siamo davvero pronti a rinunciare a una politica seria per una dose di intrattenimento?
Rita De Crescenzo e la crisi dell’identità politica
So che non è popolare dirlo, ma il caso di Rita De Crescenzo ci porta a riflettere sulla crisi d’identità che sta vivendo la politica italiana. Gli elettori sono sempre più confusi: da un lato, cercano figure carismatiche e innovative, dall’altro, desiderano anche contenuti concreti e proposte reali. Il video di De Crescenzo, purtroppo, rappresenta una discesa in campo che mescola i due mondi in modo discutibile. Carlo Calenda, leader di Azione, ha reagito duramente, espellendo il consigliere Di Fenza e sottolineando che il trash non è il modo giusto per fare politica. Ma è sufficiente una reazione per risolvere un problema così complesso?
Questa reazione è indicativa di un problema più grande: la difficoltà di distinguere tra spettacolo e serietà. La politica non dovrebbe essere un circo, eppure sembra che sempre più spesso ci si dimentichi di questo principio. E così, mentre il pubblico si diverte, i veri problemi del Paese rimangono in secondo piano, se non addirittura ignorati. È tempo di tornare a una politica che parli di questioni concrete, piuttosto che di like e follower.
Conclusioni provocatorie: dove andremo a finire?
La realtà è meno politically correct di quanto vorremmo ammettere. Se continuiamo su questa strada, potremmo trovarci di fronte a un futuro in cui le elezioni assomiglieranno a un reality show, e non a un momento cruciale per la democrazia. Il rischio è che i cittadini, abituati a un’informazione superficiale e a contenuti leggeri, perdano interesse per questioni realmente importanti. La politica non può permettersi di trasformarsi in un grande palcoscenico dove tutto è lecito, dove il contenuto viene sacrificato sull’altare della viralità.
Invitiamo tutti a un pensiero critico: riflettiamo su cosa vogliamo davvero dalla politica. Vogliamo leader che ci facciano divertire o politici capaci di affrontare le sfide del nostro tempo? La scelta è nostra, e il tempo per decidere è adesso. E tu, sei pronto a far sentire la tua voce in questo grande teatro della politica?