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Strage di Viareggio: confermate in Appello le condanne per Moretti e gli altri imputati

Strage Viareggio Mauro Moretti

La Corte d’Appello di Firenze ha confermato la condanna di 12 imputati per la strage di Viareggio del 2009, con 32 vittime.

Nel giugno 2009, un grave incidente ferroviario sconvolse la città di Viareggio, causando la morte di 32 persone e segnando una delle tragedie più dolorose nella storia recente italiana. Dopo anni di indagini e processi, la vicenda è giunta a una nuova tappa con la conferma in Appello delle condanne per i responsabili della strage, a testimonianza della ricerca di giustizia per le vittime e le loro famiglie.

La strage di Viareggio

La strage di Viareggio è avvenuta il 29 giugno 2009, quando un treno merci carico di materiale infiammabile deragliò vicino la stazione, provocando un incendio devastante. L’incidente causò la morte di 32 persone e numerosi feriti, oltre a ingenti danni materiali. Si tratta di una delle più gravi tragedie ferroviarie italiane, che ha portato a lunghi processi giudiziari per accertare le responsabilità e garantire giustizia alle vittime.

Strage di Viareggio, la pena della sentenza d’Appello per Mauro Moretti

Inizialmente, la causa era arrivata in Cassazione all’inizio del 2024, ma i giudici hanno deciso di rinviarla nuovamente alla Corte d’Appello per rivedere alcune pene e valutare l’applicazione delle attenuanti generiche. Nel corso degli anni si sono susseguiti diversi procedimenti giudiziari legati alla vicenda, con alcune condanne ridotte, in parte a causa della prescrizione di alcuni reati intervenuta nel frattempo.

Tra le persone condannate c’è l’ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana e Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, condannato a cinque anni. Tra i 12 imputati c’è anche l’ex ad di Rfi, Michele Mario Elia, condannato a 4 anni, 2 mesi e 20 giorni. Le altre condanne sono: Mario Paolo Pizzadini, manager di Cima Riparazioni, 2 anni, 10 mesi e 20 giorni; Daniele Gobbi Frattini, responsabile tecnico di Cima Riparazioni, stessa pena; Mario Castaldo, ex direttore Cargo Chemical, 4 anni; Uwe Kriebel, operaio dell’officina Junghental (Germania), 4 anni, 5 mesi e 10 giorni; Helmut Broedel, dirigente dell’officina Junghental di Hannover, stessa pena; Andreas Schroeter, tecnico di Junghental, 4 anni e 8 mesi; Peter Linowski, ad di Gatx Rail Germania, 6 anni; Rainer Kogelheide, ad di Gatx Rail Austria, 6 anni; Roman Meyer, responsabile flotta carri Gatx Austria, 5 anni, 6 mesi e 20 giorni; Johannes Mansbart, manager di Gatx Rail Austria, 5 anni e 4 mesi.

“Siamo delusi e ricorreremo in Cassazione”, ha detto l’avvocato Ambra Iovine, legale dell’ex ad di Fs e Rfi, presente in aula.

I familiari delle vittime hanno espresso emozione per la sentenza, sottolineando che, sebbene non possa restituire i loro cari, rappresenta una forma di giustizia a lungo attesa. Daniela Rombi, madre di una delle giovani vittime, ha dichiarato di aver sempre cercato verità e responsabilità, non vendetta. Al termine della sentenza, Moretti è stato contestato dai familiari delle vittime. Uscendo dall’aula, alcuni presenti gli hanno urlato “Hai bruciato vive 32 persone!”, ma lui è rimasto impassibile e ha lasciato il palazzo di giustizia senza rispondere.

La sentenza conferma per la sesta volta le responsabilità nel disastro ferroviario. Per conoscere le motivazioni del verdetto bisognerà aspettare il deposito entro 90 giorni.