Argomenti trattati
La giornata di ieri ha visto il governo italiano impegnato in un acceso confronto sulla legge di bilancio, culminato in un accordo fondamentale riguardante il contributo delle banche e delle assicurazioni. Al termine di un incontro a Palazzo Chigi, convocato dal premier Giorgia Meloni, è stata definita una serie di misure fiscali che mirano a garantire un equilibrio tra le necessità di bilancio e le pressioni politiche.
I fatti
Una delle principali novità riguarda un prelievo del 27% sulle riserve generate dalla normativa sugli extraprofitti del 2023, che fino ad ora erano tassate al 40%. Inoltre, è previsto un aumento di 2,5 punti percentuali dell’Irap, che si andrà a sommare alle aliquote già elevate per le istituzioni finanziarie e le compagnie di assicurazione.
Partecipanti al vertice
Durante il vertice, oltre al premier, erano presenti i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, e il viceministro Maurizio Leo, che ha seguito da vicino l’intero processo. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha partecipato in videoconferenza da Washington, dove era impegnato in incontri con il Fondo Monetario Internazionale, mostrando ottimismo riguardo alla conclusione dell’intesa, scherzando con i giornalisti sulla possibilità di un «miracolo».
Oltre alle questioni legate al settore bancario, il vertice ha anche delineato importanti misure sociali. Tra queste, la rottamazione quinquies, che ha ricevuto un’intesa di massima, prevede che la pace fiscale non includa le omesse dichiarazioni dei redditi, ma permetta di rateizzare i pagamenti in 56 rate bimestrali nell’arco di nove anni. Per quanto riguarda l’Irpef, il taglio previsto, pari a 2,7 miliardi di euro, continuerà a beneficiare principalmente i redditi medio-bassi, mentre il congelamento dello scalino pensionistico del 2027 sarà limitato ai lavori gravosi o usuranti.
Rafforzamento del pacchetto famiglia
Un aspetto rilevante della manovra è il potenziamento del pacchetto famiglia, con 1,6 miliardi di euro destinati a finanziare la riforma del caregiver familiare, il bonus per le madri lavoratrici con almeno due figli e nuovi benefici per le famiglie monogenitoriali. È previsto anche un aggiornamento dell’Isee, che escluderà la prima casa e aumenterà i coefficienti di calcolo a partire dal secondo figlio.
Reazioni delle opposizioni
Le reazioni da parte delle forze politiche di opposizione sono state molto critiche. Il Movimento 5 Stelle ha descritto l’accordo come un «piattino di lenticchie» per le famiglie e le imprese, mentre il Partito Democratico ha denunciato che si tratta dell’ennesima «mazzata» per il ceto medio. Anche l’Alleanza Verdi e Sinistra ha commentato, affermando che il taglio dell’Irpef si tradurrà in un guadagno di «appena due euro al mese» per i redditi più bassi.
La manovra, che ha un valore complessivo superiore a 18 miliardi di euro, si configura come un delicato equilibrio tra le esigenze di bilancio e le tensioni politiche, con la maggioranza che ha optato per un accordo blindato e tempi ristretti per l’approvazione finale.