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La lotta contro il tabagismo in Italia sta per compiere un passo significativo grazie a una nuova iniziativa promossa da importanti enti nel campo della salute e della ricerca oncologica. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), insieme alla Fondazione Airc, alla Fondazione Umberto Veronesi e alla Fondazione Aiom, ha lanciato una campagna di raccolta firme per una proposta di legge che mira a introdurre un’accisa fissa di 5 euro su tutti i prodotti contenenti nicotina, inclusi i dispositivi di nuova generazione come le sigarette elettroniche.
Il fine ultimo di questa iniziativa è duplice: ridurre il numero di fumatori e generare risorse economiche destinate al Servizio Sanitario Nazionale. La proposta, annunciata in un convegno tenutosi al Senato, ha come obiettivo quello di raccogliere 50.000 firme affinché la legge possa essere discussa in Parlamento.
Il contesto del tabagismo in Italia
Attualmente, quasi un quarto della popolazione adulta italiana fuma regolarmente, e la situazione è allarmante anche tra i giovani. Un adolescente su cinque, tra i 15 e i 19 anni, fuma quotidianamente, un’abitudine che spesso si perpetua anche nell’età adulta. Gli esperti sottolineano l’importanza di adottare misure decisive per contrastare questa tendenza e proteggere le generazioni future.
Statistiche allarmanti
Le conseguenze del fumo sulla salute pubblica sono devastanti: ogni anno si registrano circa 93.000 decessi collegati a patologie fumo-correlate. Le spese dirette e indirette legate a queste malattie ammontano a circa 24 miliardi di euro, con 1,64 miliardi di euro dedicati solo alle ospedalizzazioni. Le patologie indotte dal fumo non si limitano al carcinoma polmonare, ma includono anche tumori della bocca, della gola, dell’esofago, del pancreas, del colon e della vescica.
Obiettivi della campagna di raccolta firme
Il progetto di legge prevede che l’aumento di 5 euro sul prezzo delle sigarette possa portare a una riduzione del 37% nel consumo di tabacco. L’idea è quella di rendere il fumo meno accessibile, soprattutto per i più giovani, e di incentivare la cessazione del fumo. Le esperienze di altri Paesi, come la Francia e l’Irlanda, hanno dimostrato che incrementi significativi dei prezzi sono stati efficaci nel ridurre il numero di fumatori.
Finanziamento per la sanità
Un altro aspetto cruciale della proposta è quello di dirottare le maggiori entrate derivanti dall’accisa verso il Servizio Sanitario Nazionale, a beneficio di tutti i cittadini, in particolare quelli colpiti da malattie oncologiche. Questa iniziativa non solo mira a diminuire il numero di fumatori, ma anche a garantire una migliore assistenza sanitaria per la popolazione.
Un impegno collettivo per la salute pubblica
La raccolta firme sarà avviata nei prossimi giorni, grazie alla mobilitazione di volontari e medici oncologi che si uniscono a questa causa. Il sostegno delle istituzioni è fondamentale affinché la proposta venga discussa e approvata, contribuendo così a ridurre il carico di malattia legato al fumo.
Maria Sofia Cattaruzza, docente dell’Università Sapienza di Roma, ha commentato che l’Italia ha bisogno di un aumento delle accise, poiché attualmente queste sono tra le più basse in Europa. Confrontando con la Francia e l’Irlanda, dove le accise sono significativamente più alte, Cattaruzza sottolinea come tali misure siano necessarie per affrontare il problema del tabagismo nel nostro paese.
In questo contesto, è fondamentale che ogni cittadino prenda parte a questa campagna, firmando per un futuro libero dal fumo e contribuendo a una sanità più forte e sostenibile.