> > **Autonomia: A.Fontana, 'sanità più flessibile, meno liste...

**Autonomia: A.Fontana, 'sanità più flessibile, meno liste d'attesa e visite anche di sera'**

default featured image 3 1200x900

Milano, 24 gen. (Adnkronos) - Liste d'attesa più corte, medici pagati meglio e, se sarà necessario, visite anche di sera o nei weekend. Tutto questo potrebbe diventare realtà in Lombardia, con l'entrata in vigore della riforma sull'autonomia. Il presidente della R...

Milano, 24 gen. (Adnkronos) – Liste d'attesa più corte, medici pagati meglio e, se sarà necessario, visite anche di sera o nei weekend. Tutto questo potrebbe diventare realtà in Lombardia, con l'entrata in vigore della riforma sull'autonomia. Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana spiega all'Adnkronos: "Una serie di servizi che oggi vengono resi dallo Stato verranno resi dalle Regioni; in tal modo, sono convinto che saranno dei servizi migliori, più efficienti e meno costosi".

Tanto per fare un esempio concreto, parliamo di sanità: "Quando la sanità sarà gestita direttamente dalle Regioni -afferma Fontana- avremo le mani più libere. Perché se oggi i trasferimenti statali avvengono con il cosiddetto sistema 'a silos', cioè da Roma ti dicono 'tu riceverai tot. milioni per i dipendenti, tot. milioni per creare ospedali nuovi, ecc., una volta entrata in vigore la riforma io riceverò una somma complessiva che potrò spendere nei comparti che mi sono più utili". In altre parole, "se non ho bisogno di costruire nuovi ospedali, è inutile lasciare lì soldi inutilizzati, li utilizzerò per assumere più medici o per rendere le condizioni della sanità più attrattive ed efficienti in base alle risposte dei cittadini". Come nel caso delle visite di sera o nei weekend, "se i cittadini mostreranno interesse ad avere visite anche alla sera".

"Nel caso delle liste d'attesa, poi, potrò far conto sulle mie risorse senza aspettare Roma, così potrò agire meglio e più velocemente per abbatterle". E non è tutto: "Potremmo dare stipendi più alti a quei medici che vanno ad occupare posti nelle località particolarmente disagiate o negli ospedali dove c'è carenza di personale. Vi sono territori dove non riusciamo a trovare medici di base disposti ad andare; è chiaro che se riuscissimo a dare uno stipendio più invogliante, qualche giovane potrebbe decidere di trasferirsi. E il tutto andrebbe certamente a favore dell'efficientamento della nostra sanità, che diventerebbe più flessibile e adeguata alle necessità del nostro territorio".