Milano, 24 lug. (Adnkronos) – Prosegue con alcune audizioni, anche di personale del Ministero delle Finanze, l'inchiesta della procura di Milano sul 'risiko bancario' nata da una querela per diffamazione presentata da Mediobanca nei confronti di alcuni articoli di stampa ritenuti lesivi dell'immagine di piazzetta Cuccia. Denuncia da cui poi si è ampliato il fascicolo.
Le domande dei magistrati – il procuratore aggiunto Roberto Pellicano e i pubblici ministeri Giovanni Polizzi e Luca Gaglio – si concentrano sulle modalità di collocamento accelerato del 15% del capitale di Mps, avvenuto a novembre 2024 tramite Banca Akros per conto del Mef.
Non è terminato l'elenco dei testimoni chiamati di recente a fare luce sul passaggio da un collocamento del 7% a uno del 15% del capitale della banca senese, incremento di cui le parti – tra cui Unicredit che tentò di acquisire una quota – sarebbero state lasciate all'oscuro. Da quanto si apprende manca la "pistola fumante" – sia sul fronte dei testimoni che delle acquisizioni documentali scattate nella sede di Banca Akros (con il ruolo di global coordinator e bookrunner su mandato del Tesoro) – ma l'indagine della Procura mira a chiarire fino in fondo le modalità dell'accelerated book building riservato a investitori istituzionali italiani ed esteri, e se siano stati rispettati i criteri di trasparenza richiesti dall'Europa in materia di aiuti di Stato.
L'operazione di collocamento accelerato per 1,1 miliardi di euro del 15% del capitale di Mps portò ad assegnare la quota a quattro soggetti: Delfin, Caltagirone, Banco Bpm e Anima. Tra le presunte anomalie di quel novembre 2024 il fatto che nel giro dei nove minuti della procedura accelerata tutti e quattro gli invitati abbiano offerto allo Stato il medesimo premio sul valore di Mps.