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Calcio: lancio bottiglie contro ultras Juve, arresto convalidato ma liberi i due tifosi Inter

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Milano, 5 feb. (Adnkronos) - E' stato convalidato l'arresto (a vario titolo per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e lesioni) ma tornano liberi, i due tifosi dell'Inter, di 22 e 24 anni, arrestati dalla polizia di Milano dopo il lancio di bottiglie e bombe carte contro i pullm...

Milano, 5 feb. (Adnkronos) – E' stato convalidato l'arresto (a vario titolo per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e lesioni) ma tornano liberi, i due tifosi dell'Inter, di 22 e 24 anni, arrestati dalla polizia di Milano dopo il lancio di bottiglie e bombe carte contro i pullman dei tifosi della Juventus uscita sconfitta da San Siro. E' stata la stessa pubblica accusa a non chiedere nessuna misura nei loro confronti, ritenendo il provvedimento della convalida sufficiente e l'inesistenza del pericolo che nell'immediato possano rendersi protagonisti di altri episodi simili.

"Mi sono avvicinato perché pensavano stessero festeggiando, poi ho visto dei fumogeni e mi sono trovato nel mezzo. Quando è arrivata la celere mi hanno bloccato da dietro in tre, mi hanno fatto cadere, facevo fatica a respirare a terra e mi hanno arrestato" racconta il 24enne di Sesto Calende (Varese) reduce, da poco, da un incidente in sci. "Non ho opposto resistenza, non ho sferrato calci e pugni, ero tranquillo. Quando ho visto la polizia ho cercato di andar via, ma non ho impedito l'arresto" aggiunge il ragazzo mimando con la spalla il tentativo di non essere arrestato. Il compagno di tifo calcistico racconta, invece, di aver attraversato via Pinerolo fino a via Harar "per poter sfottere un po' l'avversario" e raggiungere un pub, ma una volta arrivato a metà strada del vialetto "ho visto un po' di gente e ho visto torce e fumogeni volare e la polizia scendere verso di me. Mi sono trovato in mezzo, da un lato i tifosi e tanti poliziotti arrivare, così mi sono allontanato. Sono caduto una prima volta nell'erba, mi sono rialzato, ho sentito un calcio sulla gamba ma non so da chi come se fossi stato calpestato, poi mi sono trovato la polizia. Non ricordo di aver tentato di divincolarmi. Io ero tranquillo, mi hanno fatto mettere sul marciapiede e mi hanno ammanettato solo per entrare in auto", dice il 22enne di Paderno Dugnano. Nega di aver fatto cadere un poliziotto, rimasto ferito a una gamba, entrambi gli ultrà ricordano di non aver avuto nessun tipo di arma con sé.

Un racconto che soddisfa il difensore, il legale Mirko Perlino, che di fronte alla non richiesta di misura cautelare, ricorda come spesso nel caso di scontri vicino allo stadio a finire nei guai "restano i ragazzini che non sanno come muoversi. Il 24enne ha avuto lesioni importante alla mano e alla spalla e in una fase di riabilitazione andrebbe davvero a far botte? L'altro si è limitano a uno sfottò genuino. Sono incensurati, lavorano, si sono trovati nel momento sbagliato nel posto sbagliato. Forse si siano spaventati nel momento dell'arresto e hanno tentato di liberarsi ma bisogna capire cosa è successo prima". I due arrestati – che hanno avuto modo "di conoscersi meglio" dopo questa disavventura torneranno in aula il prossimo 6 marzo, mentre gli altri 48 identificati ieri sera dalla questura di Milano sono tutti liberi.