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Crescita Sostenibile dei Data Center nel Regno Unito: Innovazione e Futuro Digitale

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Analizziamo le sfide e le opportunità che il Regno Unito deve affrontare nella realizzazione di nuovi data center.

Nel contesto dell’economia digitale in espansione, la Gran Bretagna si trova a un bivio cruciale. Da un lato, ci sono investimenti significativi in nuovi centri dati; dall’altro, le preoccupazioni legate alla sostenibilità energetica e alla capacità della rete elettrica nazionale di supportare questa crescita.

Il recente annuncio di Microsoft riguardo alla costruzione di nuovi centri dati a Newport, in Galles del Sud, evidenzia questa tensione.

L’area, un tempo conosciuta per la sua industria siderurgica, è ora vista come un hub per la potenza computazionale AI, ma ci sono molte incognite che circondano la capacità del Regno Unito di gestire l’aumento della domanda energetica.

La domanda di energia per i centri dati

Microsoft prevede che il suo progetto a Newport avrà bisogno di circa 80 megawatt di energia, un quantitativo sufficiente a rifornire una piccola città. Tuttavia, questa necessità si inserisce in un contesto più ampio: secondo il Dipartimento per la Scienza, l’Innovazione e la Tecnologia (DSIT), la Gran Bretagna dovrà quintuplicare la propria capacità totale dei centri dati entro il 2035, passando da 1.8 gigawatt a 9.6 gigawatt.

Problemi di approvvigionamento e di costi

L’attuale panorama energetico britannico presenta sfide significative. I prezzi dell’elettricità per l’industria sono superiori del 60% rispetto alla media dei paesi membri dell’Agenzia Internazionale dell’Energia. Inoltre, le attese per una connessione alla rete possono arrivare fino a dieci anni, un fattore che frena gli investimenti esteri nel settore tecnologico.

Matt Clifford, ex consigliere per l’AI del governo, ha messo in guardia sul fatto che senza una riforma del sistema energetico e della pianificazione, questi progetti rischiano di non realizzarsi. Ha affermato che gli investitori globali sono pronti a mettere sul tavolo decine di miliardi di sterline per l’infrastruttura britannica, se solo il problema energetico venisse risolto.

Iniziative e proposte per il futuro

Per affrontare queste sfide, il governo britannico ha creato il Consiglio per l’Energia AI, un’iniziativa tesa a mettere in relazione aziende energetiche e aziende tecnologiche per trovare soluzioni sostenibili. Tuttavia, gli investitori sono scettici. Mike Mattacola, di CoreWeave, ha evidenziato che non vi è interesse a pagare un sovrapprezzo per l’energia nel Regno Unito quando ci sono alternative più economiche in altre nazioni.

Il ruolo del gas e delle energie rinnovabili

Le fonti energetiche attualmente più richieste dai centri dati sono ancora i combustibili fossili, in particolare il gas. Secondo National Gas, ci sono state richieste per nuovi progetti di centri dati che equivalgono a una capacità di 2.5 gigawatt, il doppio di quella della centrale nucleare più grande del Regno Unito. Tuttavia, i gruppi ambientalisti avvertono che l’aumento delle emissioni di carbonio derivanti da questi nuovi centri non è stato adeguatamente considerato nei piani di bilancio delle emissioni del governo.

Il governo sta anche esplorando l’idea delle zone di crescita AI, enormi campus di centri dati su terreni industriali già collegati alla rete, per accelerare i processi di approvazione. Mentre una zona è già stata annunciata in Northumberland, altre decisioni sono in attesa e potrebbero influenzare la futura espansione del settore.

Un futuro incerto

In questo contesto, la Gran Bretagna deve trovare un equilibrio tra il bisogno di innovazione tecnologica e il rispetto degli obiettivi di sostenibilità. Le discussioni all’interno del governo sono accese, con diverse priorità che si scontrano. L’implementazione di reattori nucleari modulari e l’utilizzo di fonti rinnovabili rappresentano opportunità, ma richiedono decisioni rapide e strategiche.

Il tempo è un fattore cruciale e il governo deve agire in fretta per garantire che il Regno Unito rimanga competitivo nel panorama globale dell’AI, senza compromettere i suoi impegni ambientali.