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Duterte e le campagne di disinformazione: il ruolo dell'AI nel conflitto politico delle Filippine

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Non crederai mai a come l'AI viene usata per manipolare la verità nelle Filippine. Scopri i dettagli inquietanti di questa strategia.

Quando la verità viene distorta dalla tecnologia, il confine tra realtà e finzione diventa sempre più sfocato. Immagina di trovarti nelle Filippine, dove il recente arresto dell’ex presidente Rodrigo Duterte da parte della Corte Penale Internazionale (CPI) ha scatenato una tempesta di disinformazione. I suoi sostenitori, armati di tecnologie all’avanguardia, hanno lanciato una campagna di comunicazione che sembra più un film di fantascienza che la realtà.

Ma quali sono le conseguenze di questa nuova battaglia digitale? Scopriamolo insieme.

La storia di Sheerah Escuerdo: vittima di un sistema iniquo

Sheerah Escuerdo è solo una delle numerosissime vittime della violenza scatenata dalla guerra contro la droga di Duterte. Dopo la tragica morte del fratello Ephraim, la sua ricerca di giustizia si è trasformata in un calvario a causa di una campagna di denigrazione senza precedenti. Un video manipolato, frutto dell’intelligenza artificiale, ha iniziato a circolare su Facebook, mostrando il volto di Ephraim che affermava di essere vivo e accusava la sorella di mentire. “Non posso credere che ci siano persone che pensano che sia reale!” ha dichiarato Sheerah, visibilmente sconvolta dalla situazione. Ma come è possibile che la tecnologia venga usata in questo modo? Questo non è un caso isolato: molte altre famiglie delle vittime della guerra alla droga hanno subito attacchi simili, vivendo nel terrore quotidiano.

La verità è che la proliferazione di influencer pro-Duterte ha creato una rete di contenuti generati artificialmente, distorcendo la realtà e diffondendo falsità. Questi fenomeni alimentano una spirale di odio e disinformazione, colpendo duramente le vittime e le loro famiglie, costrette a fronteggiare un incubo che non sembra avere fine. Ti sei mai chiesto come ci si sente a dover combattere non solo per la verità, ma anche contro una tecnologia che sembra avere il potere di riscrivere le storie?

Il conflitto tra Duterte e Marcos Jr: una guerra di disinformazione

La rivalità tra Rodrigo Duterte e l’attuale presidente Ferdinand Marcos Jr ha dato vita a una escalation di campagne di disinformazione. I sostenitori di entrambi i leader hanno intensificato le loro strategie, servendosi di mezzi non convenzionali come l’AI per manipolare l’opinione pubblica. E nonostante il controverso passato della famiglia Marcos, le piattaforme social hanno permesso un sorprendente rilancio della loro immagine.

Ma cosa è accaduto quando la Corte Penale Internazionale ha iniziato a investigare su Duterte? Una vera e propria offensiva sui social media ha preso piede, mirata a screditare le vittime e a difendere l’immagine della sua famiglia. La disinformazione, quindi, ha trovato un terreno fertile in un contesto già teso, dove i sostenitori di Duterte cercano di ripulire l’immagine del loro leader in vista delle elezioni di metà mandato nel 2025. Secondo esperti di media, questa strategia è studiata per manipolare l’opinione pubblica e mantenere il potere politico. La domanda sorge spontanea: fino a che punto arriveranno per proteggere la loro narrativa?

Il ruolo dell’AI nella disinformazione: un nuovo strumento di manipolazione

Oggi, la tecnologia dell’intelligenza artificiale ha aperto nuove strade nel campo della disinformazione. Non si parla più solo di troll o bot: ora, contenuti sofisticati e persuasivi possono essere generati per influenzare le opinioni. Prendi ad esempio campagne come quella di Comm&Sense, una società tecnologica di Manila, che ha dimostrato come l’AI possa generare migliaia di commenti e contenuti favorevoli a Duterte su piattaforme come Facebook e TikTok.

Questa evoluzione ha cambiato radicalmente il modo in cui i politici interagiscono con gli elettori. Grazie all’AI, è possibile creare contenuti personalizzati e mirati, amplificando messaggi e creando una falsa percezione di consenso. “La disinformazione non è solo un problema di tecnologia, ma di comportamento umano”, commenta Carlo Javier, esperto di etica dell’AI. “Le persone devono essere educate a riconoscere queste tecniche di manipolazione.” Con l’aumento della preoccupazione per la disinformazione, diventa fondamentale che i cittadini filippini acquisiscano strumenti di media literacy per orientarsi in questo panorama complesso e spesso ingannevole. E tu, sei pronto a scoprire come difenderti da questa nuova forma di manipolazione?