Roma, 10 gen. (Adnkronos) – "Vedo ancora residui di europeismo acritico, mentre noi dobbiamo dire che vogliamo un’Europa con una forte ispirazione sociale, diversa anche da quella incarnata da Ursula von der Leyen. Un’Europa basata sul lavoro, sulla lotta alle diseguaglianza, sulla redistribuzione delle ricchezze. Insomma: più l’Europa del Next generation Eu che del nuovo Patto di stabilità".
Così Andrea Orlando in un'intervista a Qn.
In merito alla riedizione di una maggioranza Ursula allargata ai conservatori della Meloni, per l'ex ministro dem "sarebbe una strada sbagliata. Non possiamo fare accordi né con Vox né con FdI. Confondere modelli così distanti di Europa sarebbe un danno anche per l'Ue".
Rispondendo ad una domanda sulla eventuale candidatura della Schlein alle Europee, Orlando osserva che "non sarebbe uno scandalo, ma quel che conta davvero è definire il progetto di Europa che abbiamo in mente. La cosa peggiore che si può fare è usare le europee come un sondaggio sulla politica nazionale. E non sarebbe un vantaggio per il Pd, che ha dalla sua l'appartenenza ad un campo di forze in Europa: quello socialista".
"Abbiamo avuto guai sia con le primarie sia senza. Il problema non sono le primarie, ma la gestione dei passaggi politici – spiega poi Orlando in merito alle prossime amministrative e regionali – in alcune circostanze possono essere utili, ma averle fatte diventare un elemento costitutivo è stato un eccesso che non sempre ha portato bene. Spesso è successo che il metodo, le primarie, sostituissero il merito, ovvero l’identità politica di un partito che deve avere nel Dna il tema della redistribuzione di potere, ricchezza e sapere. Vedo ancora alcune differenze con M5s legate a un tratto non ancora del tutto superato di antipolitica, ma nel merito non mi pare che ci siano distanze incolmabili".
Quanto al terzo mandato, per l'esponente dem "se si tiene l’attuale modello regionale, che è mutuato dal modello presidenzialista, ha senso il limite. Questa discussione potrebbe essere l'occasione per ridiscutere il modello istituzionale delle regioni".
"Il problema principale non sono i saluti romani che, reato o no, sono incompatibili con la nostra Costituzione – spiega poi Orlando riferendosi alle celebrazioni di Acca Larentia – ma il fatto che una forza politica come FdI non riesca a prenderne le distanze. Il partito della premier, a differenza di Alleanza nazionale di Fini, non ha ancora compiuto un’effettiva rottura con l’esperienza del post-fascismo. Le foto con il leader di Vox, Abascal, e la difficoltà a riconoscere la natura antifascista del nostro Paese dimostrano che la destra è ancora in mezzo a un guado". Conclude Orlando: "Noi abbiamo presentato proposte sul salario minimo, sulla legge di bilancio e presto presenteremo nostre ricette di politica industriale. Capisco che possa essere un po’ stucchevole chiedere ogni settimana le dimissioni di qualcuno, ma è pure vero che loro ne combinano una a settimana".