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Israele ha emesso ordini di evacuazione per i residenti di Gaza City, continuando l’assalto alla capitale della Striscia. Le forze israeliane hanno richiesto ai cittadini di lasciare le proprie abitazioni e dirigersi verso la nuova “area umanitaria” di Al Mawasi, a Khan Younis. Gli ordini riguardano sei distinti blocchi della città, situati vicino a torri residenziali programmati per essere distrutti.
Questo rappresenta solo l’ultimo passo del piano militare noto come Gedeone 2, che mira a occupare completamente Gaza City e a trasferire le popolazioni verso il confine, aprendo la strada a un’eventuale deportazione.
Dettagli degli ordini di evacuazione
Le autorità israeliane hanno identificato i blocchi 783, 784, 688, 690, 726, 727 e 786 come aree di evacuazione. Queste zone confinano con torri residenziali che Israele intende demolire con esplosivi. I bombardamenti continuano incessantemente nella Striscia, con almeno 17 palestinesi uccisi durante la sola notte tra il 6 e il 7 settembre. Questo periodo di violenza si inserisce in un contesto di distruzione sistematica delle abitazioni; il piano Gedeone 2 prevede la demolizione di oltre 51.544 edifici residenziali a Gaza City.
Il recente attacco ha visto la demolizione della torre Al Sousi e della torre Mashtaha, con la prima distrutta solo mezz’ora dopo l’emissione dell’ordine di evacuazione. Le testimonianze sul campo confermano l’urgente e spietata attuazione di questo piano. Con la popolazione forzata a spostarsi, il governo israeliano ha creato un’area umanitaria nel sud di Gaza, presentando la strada verso Al Mawasi come sicura, nonostante l’intensificarsi degli scontri.
Piano Gedeone 2 e le sue implicazioni
Il piano Gedeone 2 non si limita a occupare Gaza City, ma prevede anche un trasferimento forzato dei residenti verso il sud, con piani per la creazione di un vasto campo profughi a Rafah. Questo progetto potrebbe ospitare oltre mezzo milione di palestinesi, mentre gli altri saranno trasferiti in aree isolate nella parte meridionale della Striscia. Le autorità israeliane hanno dichiarato che questo piano è separato da Gedeone 2, ma non è stato ancora approvato.
La situazione umanitaria a Gaza è critica. Dall’inizio delle ostilità, il 92% delle abitazioni è stato danneggiato o distrutto, il che ha messo a dura prova le strutture sanitarie e le risorse idriche. Le statistiche indicano che attualmente solo il 50% degli ospedali è operativo. La popolazione civile continua a subire pesanti perdite, con oltre 63.746 vittime accertate da parte delle forze armate israeliane, mentre il numero totale potrebbe superare le centinaia di migliaia secondo fonti indipendenti.
Il futuro della Striscia di Gaza
Israele sta perseguendo una strategia di lungo termine, cercando di trasformare Gaza in una nuova area di sviluppo economico. Tuttavia, le conseguenze umanitarie di questa offensiva sono devastanti. Gli sfollamenti forzati, le demolizioni e le perdite civili pongono interrogativi sulla legittimità e sull’umanità di tali operazioni militari. Mentre la comunità internazionale osserva, i residenti di Gaza vivono nel terrore, cercando di sopravvivere in condizioni sempre più precarie.
La situazione è in continua evoluzione e ogni aggiornamento rivela un quadro sempre più allarmante. Gli esperti avvertono che le conseguenze di queste azioni potrebbero essere avvertite per generazioni, minando la stabilità della regione e la sicurezza dei civili palestinesi.