Roma, 16 ott. (Adnkronos) – "Non era difficile prevederlo ed è anche superfluo dire che l'avevamo previsto, ma la strombazzatissima gara del ministro Urso riguardo l'assegnazione di Acciaierie d'Italia ex Ilva si è conclusa in un nulla di fatto: non ci sono acquirenti, non ci sono disponibilità significative se non qualche offerta che suona quasi come una provocazione, e oggi siamo in assenza di un piano di rilancio e in un vuoto totale di prospettiva.
E si arriva al punto da cui siamo partiti e a cui richiamiamo ancora una volta l'attenzione del governo: se in Italia si vuole continuare a produrre acciaio dal minerale, questione fondamentale non solo per Taranto, non solo per tutta la filiera dell'acciaio, ma per tutte le filiere che in qualche modo sono connesse alla produzione dell'acciaio, quello che si deve fare è che lo Stato torni a garantire il processo di transizione e di trasformazione del gruppo ex Ilva". Così in un video pubblicato sui social l'ex ministro del Lavoro e responsabile Politiche industriali Pd, Andrea Orlando.
"Possiamo discutere del come, in che misura, con quali partner, possiamo discutere anche della forma giuridica che si può scegliere, ma quello che non può essere in discussione è che oggi o c'è un protagonismo pubblico o dobbiamo salutare la presenza di una realtà come Ilva così importante per l'insieme dell'economia italiana. E questo non per una scelta di campo ideologico, ma perché a questo punto della partita è l'unica carta che si può continuare a giocare, con buona pace di tutti, a partire dal ministro Urso. Forse bisognerebbe che anche la presidente Meloni, tra un vertice internazionale e l'altro si occupi di questa vicenda, perché la sovranità del nostro Paese passa anche da vicende come questa", conclude.