> > Flotilla, tutto sullo sciopero generale di oggi tra cortei, tensioni e piazze...

Flotilla, tutto sullo sciopero generale di oggi tra cortei, tensioni e piazze piene

flotilla sciopero generale oggi

Dalla Flotilla allo sciopero generale di oggi, l’Italia vive una giornata di tensioni e solidarietà: università occupate, trasporti in tilt e manifestazioni in ogni città.

Quello che si sta preparando non è un semplice venerdì di piazza. È il giorno in cui lo slogan “Blocchiamo tutto” forse diventa realtà?

Roma, Milano, Napoli. La geografia dello sciopero generale di oggi somiglia a una mappa in movimento, fatta di cortei, blocchi, slogan urlati tra la pioggia e i clacson impazienti. La chiamata è partita dai sindacati, ma il cuore pulsante sono gli attivisti della Global Sumud Flotilla.

Flotilla, tutto sullo sciopero generale di oggi: piazze, treni e tensioni

Non a caso Maurizio Landini, segretario della Cgil, lo ha detto chiaramente ai cronisti: “Le piazze saranno strapiene. Bisognerebbe andare fieri di questa reazione umanitaria di fraternità e solidarietà. Le persone per bene stanno facendo quello che i governi non fanno”.

La cornice è quella di un weekend che promette di diventare incandescente, domani, infatti, è atteso a Roma il corteo nazionale per Gaza, ovviamente c’è un richiamo alla Global Sumud Flotilla. Migliaia i partecipanti previsti. Nel frattempo il governo sembra non restare a guardare, infatti Matteo Salvini, intervistato da Mattino 5, ha scelto la linea dura: “Sono dei teppisti, quelli che lanciano fumogeni e sassi in testa a dei lavoratori. Non c’entra Gaza. Questo è uno scontro politico”. Poi l’affondo personale, con il ricordo del servizio militare: “Avrebbero bisogno di imparare il rispetto per chi indossa una divisa”.

E la premier Giorgia Meloni ha precisato: “Weekend lungo e rivoluzione non stanno insieme”.

Milano, piazza Oberdan. Il corteo per Gaza non parte all’ora prevista. Troppa gente, un flusso continuo, arrivano studenti dalla Statale, liceali con i loro striscioni improvvisati, collettivi e centri sociali. Persino famiglie, con i bambini in spalla. Da Loreto a corso Buenos Aires è una fiumana? Tra i cori si alza il rumore dei tamburi, mentre la polizia presidia le vie laterali.

E Napoli non è da meno, due i punti di partenza per lo sciopero generale di oggi indetto da Cgil e Usb: piazza Garibaldi, lato metro, per i sindacalisti; piazza Mancini per gli attivisti Usb. Ieri pomeriggio qui c’era già stato un corteo, finito con tensioni al porto commerciale. Oggi i cartelli mostrano le foto delle ferite riportate negli scontri. La processione di protesta marcia verso piazza del Plebiscito, passando per corso Umberto I. Non è una semplice manifestazione, sembra quasi un rito collettivo.

Flotilla e lo sciopero generale, città bloccate: cosa succede?

A Milano, nonostante lo sciopero generale, le cinque linee della metropolitana restano aperte. L’Atm in una nota avverte però che tram e bus sono in ritardo, deviati, con fermate saltate. La linea 2 non ferma a Lambrate. “Lo sciopero è in programma dalle 8.45 alle 15 e poi dalle 18 a fine servizio” spiegano. Tradotto: giornata complicata.

Il racconto però non sta solo nelle cifre, nei comunicati. Si trova nei dettagli, ed che la ragazza con lo zaino verde che discute con un carabiniere all’angolo. Il gruppo di ragazzi che prova a improvvisare un sit-in sui binari, bloccato prima che la stazione chiuda. La signora anziana che guarda dalla finestra di un tram fermo e scuote la testa: “Io li capisco, ma non così. Non così”, sussurra al cronista che le tende il microfono…

Gli scontri di ieri a Bologna, con 60 poliziotti feriti secondo i dati del Viminale, restano come un’ombra. Salvini non ha perso occasione per rimarcare un punto fondmentale: “Cosa ci guadagnano i bambini palestinesi dall’assalto alla stazione di Brescia o Torino?” ha ribadito sempre su Mattino 5.

Le università occupate, i blocchi dei treni, gli studenti che disegnano col gesso le mappe della Striscia sul pavmento. Non tutti condividono, certo. Alcuni pendolari brontolano, altri insultano, perchè non tutti sono daccordo che questo sia il giusto modo per affrontare la questione… Ma lo sguardo delle persone in corteo sembra pensarla diversamente: fermarsi un giorno è necessario.

Un cronista della Repubblica, affacciato tra la folla, annota sul taccuino: “Odore di fumogeni e fritto misto da baracchina. Atmosfera sospesa tra rabbia e festa”. È questa l’immagine che resta impressa al momento.. Un Paese diviso, tra chi vede nella protesta un atto di solidarietà e chi solo un caos inutile e da condannare. Il weekend di fuoco è appena iniziato. Domani Roma sarà il cuore della protesta.