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Gaza: tragedia umanitaria con bambini in pericolo di vita

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La crisi umanitaria a Gaza raggiunge un punto critico, con un numero crescente di morti per fame e malnutrizione tra i più vulnerabili.

FLASH – Due bambini hanno perso la vita per fame giovedì a Gaza, mentre la crisi umanitaria continua a peggiorare. Le autorità sanitarie locali riportano che quasi 200 persone, tra cui 96 bambini, sono decedute a causa della malnutrizione, mentre i tentativi di ricevere cibo tramite airdrop si trasformano in situazioni sempre più mortali. La realtà è insostenibile, e il numero delle vittime continua ad aumentare in un contesto di blocco e bombardamenti incessanti.

Le vittime della fame

La tragica scomparsa di due bambini, tra cui una bambina di soli due anni nella zona di al-Mawasi, segna un nuovo capitolo drammatico in questo conflitto. Secondo le ultime notizie, le autorità sanitarie di Gaza hanno registrato ben 197 morti attribuiti a “fame e malnutrizione”. Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha avvertito che circa 12.000 bambini sotto i cinque anni stanno soffrendo di malnutrizione acuta, un dato allarmante che rappresenta il numero più alto mai registrato in un mese. Ti chiedi che futuro possa avere una generazione così vulnerabile?

Le immagini che arrivano da Gaza City sono desolanti. Descritte come “apocalittiche”, mostrano centinaia di persone che cercano disperatamente di recuperare scarti di cibo lanciati durante gli airdrop, mentre lottano per sopravvivere tra le macerie. Un palestinese sfollato, Mustafa Tanani, ha raccontato che i pacchi di aiuti sono spesso inaccessibili, appesi tra gli edifici e rendendo il recupero estremamente pericoloso. Come possono le persone sopportare una simile situazione?

La crisi degli aiuti e il deterioramento della situazione

Il programma di aiuti delle Nazioni Unite ha avvertito che è riuscito a raggiungere solo 8.700 dei 290.000 bambini che necessitano di alimenti e integratori nutrizionali. Amjad Shawa, alla guida della rete ONG a Gaza, ha dichiarato che almeno 200.000 bambini soffrono di malnutrizione severa. Le difficoltà nel ricevere aiuti sono amplificate dalla violenza e dal caos che caratterizzano la distribuzione. Solo 92 camion di aiuti sono riusciti a entrare a Gaza mercoledì, ben lontano dalle 500-600 unità quotidiane necessarie secondo le stime delle Nazioni Unite. Come si può sperare in un miglioramento, quando i numeri parlano chiaro?

La maggior parte degli aiuti che è riuscita a entrare nella Striscia di Gaza non ha raggiunto i destinatari previsti a causa di saccheggi e atti di violenza, aggravati dalla sicurezza instabile. Nel frattempo, Medici Senza Frontiere (MSF) ha chiesto la chiusura dei centri di aiuto gestiti dal GHF, dove più di 1.300 palestinesi sono stati uccisi mentre cercavano cibo. Qual è il prezzo da pagare per la sopravvivenza in una situazione così drammatica?

Le conseguenze dei bombardamenti

AGGIORNAMENTO ORE – Giovedì, Israele ha continuato a bombardare aree residenziali, causando almeno 22 morti. Nella città di Deir el-Balah, un attacco ha colpito il campo profughi di Nuseirat, uccidendo cinque civili. Inoltre, un attacco nella municipalità di Bani Suheila ha causato la morte di almeno due persone, mentre sei altre sono state uccise in precedenti attacchi a Khan Younis. La pressione sulla popolazione è insostenibile, e il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato l’intenzione di assumere il controllo militare totale di Gaza. Ma a che costo?

La guerra in corso ha già causato la morte di almeno 61.258 persone. La situazione continua a deteriorarsi, con i civili che portano il peso maggiore di questo conflitto. La comunità internazionale è chiamata a rispondere a questa crisi e a fornire un aiuto umanitario adeguato per alleviare le sofferenze della popolazione di Gaza. Non possiamo rimanere indifferenti, non è vero?