Argomenti trattati
Un’assenza che fa discutere
Oggi, il caso dell’omicidio di Chiara Poggi ha preso una piega inaspettata con l’assenza di Andrea Sempio all’interrogatorio presso la Procura di Pavia. La decisione del suo legale, l’avvocatessa Angela Taccia, di non presentarsi ha sollevato un vespaio di polemiche e interrogativi. Sempio, unico indagato nel nuovo filone d’indagine, ha scelto di non rispondere alle domande dei pubblici ministeri, una scelta che potrebbe avere ripercussioni significative sul corso delle indagini.
Le motivazioni della difesa
La difesa ha giustificato l’assenza di Sempio con una questione di natura procedurale. Gli avvocati hanno eccepito la mancanza di un ‘avvertimento’ nell’invito a comparire, un elemento considerato fondamentale secondo l’articolo 375 del codice di procedura penale. Questo articolo stabilisce che, in caso di mancata presentazione, il pubblico ministero può disporre l’accompagnamento coattivo dell’indagato, a meno che non venga fornito un legittimo impedimento. La difesa ha quindi depositato una memoria per contestare la validità dell’invito, evidenziando una possibile violazione dei diritti di Sempio.
Le reazioni e le implicazioni legali
La scelta di non presentarsi ha suscitato reazioni contrastanti. Mentre alcuni esperti legali sostengono che la difesa stia cercando di guadagnare tempo e di preparare una strategia più solida, altri vedono in questa mossa un rischio calcolato che potrebbe ritorcersi contro l’indagato. La mancanza di un’interrogazione potrebbe infatti portare a un’interpretazione negativa da parte del giudice, alimentando ulteriormente i sospetti sulla posizione di Sempio nel caso. La situazione rimane quindi tesa e incerta, con la difesa che si trova a dover affrontare una battaglia legale complessa e delicata.