Padre Andrea Melis, il sacerdote accusato di abusi su due minorenni, è stato trasferito in una struttura terapeutica per ecclesiastici con comportamenti devianti, situata in Umbria. Solo pochi giorni fa, il Papa aveva esortato i vescovi a non coprire tali incida e a favorire la condanna degli autori, promuovendo nel contempo il percorso di recupero per loro.
Attraverso i suoi avvocati Raffaele Caruso e Graziella Delfino, Melis ha fatto richiesta di ricevere assistenza terapeutica. Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, il sacerdote avrebbe offerto ricariche su Postapay, abbigliamento firmato e videogiochi in seguito agli abusi. Una delle due vittime aveva subito il primo abuso all’età di 12 anni, mentre svolgeva il ruolo di chierichetto in Liguria; l’altra era stata oggetto di un tentativo di bacio dopo aver ricevuto in dono una sigaretta elettronica. La Curia aveva sospeso Melis dopo un’operazione di perquisizione nel suo alloggio. Fedele all’Ordine dei Padri Scolopi, era a capo della Scuola elementare e della Fondazione Assarotti a Genova, nonché presidente della Fidae Liguria, l’organizzazione che riunisce le scuole cattoliche di istruzione primaria e secondaria, e parroco della chiesa di Sant’Antonio da Padova a Finale Ligure, nella provincia di Savona.