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Inchiesta su abuso di servizio all'ospedale di Aosta: il caso della gatta

Immagine della gatta coinvolta nell'inchiesta di Aosta

La procura chiude l'inchiesta su presunti abusi di servizio legati a un esame Tac per un animale.

Un caso controverso

La procura di Aosta ha recentemente chiuso un’inchiesta che ha sollevato interrogativi sulla condotta del personale medico dell’ospedale regionale Parini. Al centro della vicenda c’è un esame Tac effettuato su una gatta, appartenente al dottor Gianluca Fanelli, responsabile della struttura di Radiologia e neuroradiologia interventistica. La situazione si complica ulteriormente considerando che Fanelli è anche il marito della senatrice Nicoletta Spelgatti, esponente della Lega.

Le accuse e le indagini

Le indagini condotte dai carabinieri dei Nas di Aosta hanno portato a gravi accuse nei confronti di Fanelli e di altri membri del personale, tra cui Massimiliano Natrella, primario di Radiologia, e Giulia Sammaritani, tecnica di radiologia. Le accuse includono indebita destinazione di denaro o beni, esercizio abusivo della professione, truffa ai danni dello Stato per timbrature non correlate e interruzione di pubblico servizio. Quest’ultima accusa è stata mossa anche a un’altra tecnica di laboratorio.

Il giorno dell’incidente

Secondo le ricostruzioni, il 20 gennaio, il dottor Fanelli si sarebbe recato nel reparto di Radiologia per sottoporre la sua gatta a un esame Tac, nonostante il veterinario avesse già dichiarato che non era necessario. Questo ha portato a un ritardo negli esami di altri pazienti, sollevando l’ipotesi di interruzione di pubblico servizio. Inoltre, si è scoperto che Fanelli aveva timbrato la propria presenza in reparto, mentre in realtà si trovava dal veterinario, il che ha alimentato le accuse di truffa ai danni dello Stato.

Le conseguenze della vicenda

La situazione ha avuto un’eco mediatica significativa, non solo a livello locale ma anche internazionale. L’azienda Usl della Valle d’Aosta ha avviato un’istruttoria di valutazione per chiarire i fatti e prendere eventuali provvedimenti. La vicenda ha messo in luce non solo le problematiche legate alla gestione del personale medico, ma anche la necessità di una maggiore trasparenza e responsabilità all’interno delle strutture sanitarie.