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Inchiesta Urbanistica a Milano: Cassazione Annulla le Misure Cautelari

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La Corte di Cassazione ha confermato l'annullamento delle misure cautelari per gli indagati coinvolti nell'inchiesta urbanistica di Milano.

Recentemente, la Corte di Cassazione ha preso una decisione significativa riguardo all’inchiesta sull’urbanistica a Milano, annullando le misure cautelari imposte nei confronti di alcuni dei principali indagati. Questa sentenza ha suscitato un ampio dibattito e ha portato a riflessioni sulla gestione della giustizia e sull’urbanistica nella capitale lombarda.

Il contesto dell’inchiesta

Nel corso dell’estate, il Tribunale del Riesame aveva già revocato le misure cautelari per Manfredi Catella, amministratore delegato di Coima, e Alessandro Scandurra, ex membro della Commissione paesaggio. Entrambi erano accusati di corruzione nell’ambito di una vasta indagine sull’urbanistica milanese. Tuttavia, la Cassazione ha ritenuto che non vi fossero prove sufficienti a sostenere tali accuse, confermando la decisione del Riesame.

Le motivazioni della Cassazione

Secondo la sesta sezione penale della Suprema Corte, il ricorso presentato dalla Procura di Milano è stato dichiarato inammissibile. La Corte ha evidenziato che le prove disponibili non dimostrano l’esistenza di un accordo corruttivo tra Catella e Scandurra. I pagamenti effettuati da Coima per le prestazioni di Scandurra sono stati considerati legittimi e regolarmente contabilizzati.

Le conseguenze per gli indagati

Oltre alla revoca delle misure cautelari per Catella e Scandurra, la Cassazione ha annullato anche le restrizioni imposte a Andrea Bezziccheri, fondatore di Bluestone, l’unico indagato a trovarsi in carcere al momento dell’indagine. Questa decisione ha portato a un ripristino della libertà per tutti gli indagati coinvolti, inclusi Giancarlo Tancredi, ex assessore all’Urbanistica, e Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione paesaggio.

Le dichiarazioni degli interessati

In seguito a questa sentenza, Manfredi Catella ha espresso la sua soddisfazione attraverso una lettera indirizzata agli stakeholder di Coima, sottolineando che undici giudici hanno progressivamente confermato la sua estraneità ai fatti contestati. Ha descritto questo processo come uno stress test che ha messo in luce l’integrità e la professionalità dell’organizzazione.

Le reazioni e il futuro dell’inchiesta

La vicenda ha sollevato anche la voce del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha sottolineato la necessità di un dialogo costruttivo con la Procura. Sala ha manifestato preoccupazione per lo stallo attuale, auspicando una maggiore comunicazione tra le parti per affrontare le questioni legate all’urbanistica della città. Ha dichiarato la sua disponibilità a incontrare i rappresentanti della Procura per trovare soluzioni.

Le indagini, intanto, continuano e la Procura ha avviato nuovi accertamenti su progetti edilizi in corso. I dettagli di una nuova operazione hanno visto il sequestro di un cantiere per presunti illeciti nella classificazione dei lavori, segnalando che il dibattito sull’urbanistica milanese è lungi dall’essere concluso.