Alla Casa Bianca si è tenuto un incontro chiave tra il premier israeliano Netanyahu e il presidente americano Trump, un evento carico di significati politici e strategici. Durante la cena, i due leader hanno celebrato i recenti successi militari contro l’Iran, sottolineando la loro intesa su questioni di sicurezza. Tuttavia, mentre Trump spinge per un rapido cessate il fuoco a Gaza, molte incognite restano sul futuro degli equilibri in Medio Oriente, con scenari ancora incerti e delicati da gestire.
Incontro a cena tra Netanyahu e Trump alla Casa Bianca
Durante la cena tra i due leader alla Casa Bianca, Trump ha dichiarato che Hamas desidera un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e intende avviare negoziati per raggiungere una tregua, rispondendo ai giornalisti riguardo alle tensioni con le truppe israeliane e ai possibili effetti sui colloqui in corso a Doha. Quando gli è stata posta una domanda sul precedente piano di ricollocazione dei palestinesi, Trump ha rimandato la questione a Netanyahu, che ha spiegato come il presidente americano sostenga la libertà di scelta e che Israele stia collaborando con gli Stati Uniti per individuare paesi disposti ad accogliere i palestinesi sfollati.
La cena nella Blue Room della Casa Bianca ha avuto all’ordine del giorno la chiusura del negoziato sulla tregua a Gaza, a seguito del fallimento del primo round a Doha, la trattativa per un accordo definitivo con l’Iran e l’espansione degli Accordi di Abramo, a partire dalla Siria. Si tratta del terzo incontro tra Trump e Netanyahu; il precedente risale al 7 aprile.
Questa volta non ci sono state apparizioni pubbliche né conferenze stampa, probabilmente per la delicatezza dei temi trattati. Nel frattempo, Trump ha confermato il suo sostegno a Netanyahu, autorizzando i raid Usa sugli impianti nucleari iraniani e chiedendo la fine del processo per corruzione contro il premier, considerato un’ingerenza negli affari interni di Israele.
Trump ora si aspetta che Netanyahu fermi il conflitto a Gaza, passo cruciale per la de-escalation, la ripresa dei negoziati con Teheran e l’espansione degli Accordi di Abramo. Per Netanyahu è un equilibrio delicato, tra le richieste americane e le pressioni dei partiti di destra nella sua coalizione, contrari a un cessate il fuoco finché Hamas non sarà eliminato.
Incontro a cena tra Netanyahu e Trump alla Casa Bianca: proposta inattesa sul tavolo
Poco prima dell’inizio della cena, mentre i due leader sedevano uno di fronte all’altro con i rispettivi collaboratori nella Blue Room, Netanyahu ha consegnato a Trump la lettera di candidatura inviata al comitato norvegese del Nobel per la Pace.
“Se viene da lei in particolare, è molto significativo”, ha commentato il presidente americano.
Il premier israeliano ha quindi manifestato il proprio apprezzamento a nome di Israele e del popolo ebraico nei confronti di Trump, riconoscendone la leadership globale e gli sforzi profusi per promuovere pace e sicurezza in diverse aree, con particolare attenzione al Medio Oriente.
Nel tempo, Trump ha ricevuto varie candidature al Nobel per la Pace da sostenitori e parlamentari repubblicani. Pur mostrando ambizione per il premio, ha spesso lamentato di essere stato ignorato dal comitato, nonostante si sia attribuito il ruolo di mediatore nel recente conflitto tra India e Pakistan.