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Indagini su Baby Gang: il rapper accusato di favorire la mafia

Baby Gang rapper accusato di legami con la mafia

Il rapper coinvolto in un'inchiesta per violazione delle norme penali e mafiose

Le accuse contro Baby Gang

La Procura di Catania ha avviato un’indagine nei confronti di Zaccaria Mouhib, noto come Baby Gang, per gravi accuse che includono il concorso per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti. Le indagini si sono intensificate dopo la sua apparizione al One Day Music Festival, dove ha mostrato un video sul suo smartphone che sembrava ritrarre una videochiamata con il nipote di un noto capomafia.

Questo gesto ha suscitato preoccupazioni e ha portato le autorità a indagare sulla sua condotta.

Le perquisizioni e i sequestri

Agenti della squadra mobile della Questura di Lecco, in collaborazione con quelli di Catania, hanno eseguito una perquisizione a Calolziocorte, sequestrando il telefono dell’artista. Questo dispositivo sarà sottoposto ad accertamenti forensi per determinare se ci siano state violazioni delle normative penali. Inoltre, Baby Gang ha ricevuto un foglio di via obbligatorio che gli vieta di dimorare a Catania per un periodo di quattro anni, un provvedimento che ha già avuto ripercussioni sul suo calendario di concerti.

Il contesto dell’inchiesta

Il rapper, attualmente detenuto in Calabria per spaccio di sostanze stupefacenti, ha attirato l’attenzione della Procura non solo per la sua musica, ma anche per il suo comportamento sul palco. Durante la sua esibizione, ha incitato il pubblico mostrando il volto di Niko Pandetta, un detenuto noto per i suoi legami con la criminalità organizzata. La Procura sta ora cercando di chiarire se la videochiamata fosse in diretta o registrata, e se Pandetta avesse realmente accesso a un dispositivo di comunicazione dal carcere.

Le conseguenze legali

Le indagini sono in corso e potrebbero avere conseguenze significative per Baby Gang e per Niko Pandetta. La polizia penitenziaria ha già sequestrato un telefono nella cella di Pandetta, il che suggerisce che ci siano stati tentativi di comunicazione illecita. La situazione è complessa e le autorità stanno lavorando per raccogliere tutte le prove necessarie per procedere legalmente. Questo caso solleva interrogativi sulla sicurezza e sull’integrità del sistema penitenziario, oltre a mettere in luce le connessioni tra musica e criminalità.