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Italia colpita dall’influenza: oltre 4 milioni di casi e stime sul picco dei contagi

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Influenza in Italia: A/H3N2 in rapido aumento, contagi in crescita e priorità alla prevenzione con la nuova sottoclade K.

L’influenza in Italia sta accelerando rapidamente, con milioni di persone colpite da infezioni respiratorie acute. L’ondata 2025-2026, trainata dal virus A/H3N2 e dalla nuova sottoclade K, mette a rischio soprattutto bambini, anziani e soggetti fragili, rendendo la prevenzione e la vaccinazione più importanti che mai. Ecco gli ultimi aggiornamenti e dati.

Influenza in Italia, la nuova sottoclade K e le precauzioni necessarie

La sottoclade K di H3N2, secondo l’OMS, è in «rapido aumento» dall’agosto 2025 e presenta alcune differenze rispetto ai virus A/H3N2 circolati negli anni passati. Come riportato da Leggo, Gianni Rezza precisa che si tratta di una mutazione stagionale, non di un virus nuovo né più aggressivo. Tuttavia, la scarsa circolazione di H3N2 negli anni precedenti rende più vulnerabili bambini e giovani, aumentando così la probabilità di nuovi contagi. Il vaccino rimane fondamentale per proteggere dalle forme più gravi dell’influenza, pur con un’efficacia ridotta nel prevenire l’infezione.

Tra i sintomi più frequenti figurano febbre alta, dolori muscolari, mal di gola, stanchezza, brividi, congestione nasale e, nei più piccoli, vomito e diarrea. Se non trattata adeguatamente, l’infezione può evolvere in complicazioni come bronchite, polmonite o infezioni dell’orecchio e dei seni paranasali.

I gruppi più a rischio comprendono bambini sotto i 5 anni, adulti sopra i 65 anni, donne in gravidanza e persone con patologie croniche preesistenti. Come ricorda Palamara, “nelle prossime settimane è probabile che l’incidenza delle infezioni rimanga alta“, sottolineando la necessità di combinare vaccinazione e comportamenti di prevenzione quotidiani per limitare la diffusione del virus.

Influenza in Italia, superati i 4 milioni di casi: quando è previsto il picco

La stagione influenzale 2025-2026 sta mostrando un’accelerazione significativa. Nella prima settimana di dicembre, secondo il sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), circa 695.000 italiani hanno contratto infezioni respiratorie acute, con un incremento di circa 100.000 casi rispetto alla settimana precedente. Dall’inizio del monitoraggio, i casi stimati raggiungono i 4 milioni, con la fascia d’età 0-4 anni particolarmente colpita, registrando circa 38 nuovi casi ogni 1.000 assistiti. A predominare è il virus influenzale A/H3N2, tornato a circolare dopo anni e ora presente anche con una nuova sottoclade, denominata K.

La circolazione intensa del virus ha già determinato l’arrivo in ospedale di casi complessi di polmonite, pericardite e miocardite. L’epidemiologo Massimo Ciccozzi, come riportato da Rai News, conferma l’aumento dell’11% delle sindromi respiratorie acute nell’ultima settimana e precisa: “A Natale si è ancora in tempo per vaccinarsi“, un messaggio rivolto soprattutto a anziani e persone fragili.

La direttrice del Dipartimento di Malattie infettive dell’ISS, Anna Teresa Palamara, ricorda inoltre l’importanza delle misure preventive di base: lavaggio accurato delle mani, rispetto dell’etichetta respiratoria ed evitare ambienti chiusi in caso di sintomi.