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Negli ultimi anni, il Medio Oriente ha registrato un aumento significativo delle tensioni legate all’approvvigionamento idrico. Paesi come l’Iraq e la Giordania stanno affrontando una crisi sempre più profonda. In questo contesto, la Svizzera ha annunciato la propria intenzione di contribuire con la sua esperienza nella gestione delle risorse idriche.
La crescente scarsità d’acqua
L’Iraq, con una popolazione di circa 46 milioni di persone, si affida principalmente ai fiumi Tigri ed Eufrate per la sua fornitura d’acqua. Tuttavia, la disponibilità di questa preziosa risorsa è diminuita drasticamente negli ultimi anni, complicando la situazione agricola nel paese. Il consigliere federale svizzero Ignazio Cassis, durante una recente visita nella regione, ha sottolineato l’importanza dell’acqua, affermando che l’acqua è ormai più importante del petrolio.
Tensioni e conflitti per l’acqua
Le tensioni tra gli stati della regione sono evidenti. Le autorità irachene hanno accusato la Turchia, nazione in cui scorrono i fiumi Tigri ed Eufrate, di aver ridotto in modo significativo il flusso d’acqua verso l’Iraq a causa delle dighe erette sul suo territorio. Attualmente, Baghdad riceve meno del 35% della quota d’acqua prevista dagli accordi internazionali, aggravando ulteriormente la crisi.
Il ruolo della Svizzera e l’iniziativa Blue Peace
In un contesto critico per la gestione delle risorse idriche, la Svizzera sta promuovendo l’iniziativa Blue Peace. Questo programma si propone di facilitare la cooperazione tra i paesi della regione, con l’obiettivo di prevenire conflitti e garantire una gestione sostenibile dell’acqua. La Svizzera offre supporto tecnico e diplomatico a diversi stati, inclusa l’istituzione del centro di diplomazia dell’acqua, recentemente inaugurato ad Amman, in Giordania.
Progetti di collaborazione e mediatori
La Svizzera, grazie alla sua consolidata esperienza nella gestione delle risorse idriche e alla sua posizione di neutralità, si propone come mediatore in questa regione caratterizzata da tensioni. Maja Riniker, presidente del Consiglio nazionale, ha sottolineato come il tema dell’acqua sia stato centrale nei suoi incontri con i leader giordani e iracheni, evidenziando l’importanza di affrontare congiuntamente questa crisi.
Preoccupazioni per il futuro
Il timore che possano scoppiare conflitti armati a causa della scarsità d’acqua è in aumento. La presa in ostaggio della diga di Mosul da parte dell’ISIS nel 2014 ha segnato un punto di non ritorno, dimostrando che le risorse idriche possono diventare strumenti di guerra. Secondo l’esperto Christian Bréthaut, dal 1940 si sono verificati circa 30 conflitti legati all’acqua, mentre oltre 300 accordi sono stati firmati per la gestione pacifica delle risorse.
La Svizzera non solo offre la propria expertise, ma si impegna anche a promuovere la pace attraverso la diplomazia dell’acqua. In un periodo in cui la crisi climatica e le migrazioni forzate aggravano la situazione, l’approccio svizzero potrebbe rappresentare un modello da seguire per affrontare le sfide future in Medio Oriente.