Il dolore di una testimone
Durante un recente incontro a Milano, la senatrice a vita Liliana Segre ha condiviso le sue riflessioni sulla guerra e sulla ricerca di pace. Le sue parole, cariche di emozione, hanno colpito profondamente il pubblico presente. “Sentire parlare di guerra ogni giorno e vedere elemosinare una pace da qualcuno che viene magari maltrattato e umiliato perché cerca un contatto mi amareggia profondamente” ha dichiarato Segre, evidenziando la sua preoccupazione per la condizione attuale del mondo.
Un messaggio di speranza
Segre, che ha vissuto esperienze traumatiche durante la Seconda Guerra Mondiale, ha sottolineato l’importanza di non rimanere indifferenti di fronte ai conflitti. “Noi vecchi siamo veramente vissuti invano” ha aggiunto, esprimendo il timore che le nuove generazioni possano non comprendere il valore della pace. La senatrice ha esortato tutti a impegnarsi attivamente per costruire un futuro migliore, dove il dialogo e la comprensione possano prevalere sulla violenza.
Il libro e il suo significato
In occasione dell’uscita del suo libro “Non posso e non voglio tacere”, Segre ha voluto trasmettere un messaggio chiaro: la memoria è fondamentale per evitare che gli errori del passato si ripetano. La sua opera non è solo un racconto della sua vita, ma un invito a riflettere sulle conseguenze delle guerre e sull’importanza della pace. Attraverso le sue parole, la senatrice spera di ispirare una nuova generazione a lottare per un mondo migliore, dove la dignità umana sia rispettata e valorizzata.