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Il potere dell’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale (IA) rappresenta una delle più grandi opportunità del nostro tempo, capace di rivoluzionare settori chiave come la pubblica amministrazione e la sicurezza informatica. Tuttavia, per sfruttare appieno il suo potenziale, è fondamentale superare le barriere psicologiche e accrescere le competenze necessarie. Recentemente, durante un incontro a Reggio Calabria, esperti e accademici hanno discusso dell’importanza di formare una nuova generazione di professionisti in grado di gestire e implementare soluzioni basate sull’IA.
Innovazione nella pubblica amministrazione
Antonio Abramo, direttore generale di Ifm, ha evidenziato come l’IA possa migliorare significativamente l’efficienza della pubblica amministrazione. Attraverso l’uso di assistenti virtuali, è possibile rispondere in modo più rapido e preciso alle esigenze dei cittadini, riducendo i tempi di attesa e semplificando i processi burocratici. La dematerializzazione dei documenti è un altro aspetto cruciale, che non solo snellisce le pratiche amministrative, ma contribuisce anche a una gestione più sostenibile delle risorse.
La sicurezza informatica nell’era dell’IA
Francesco Buccafurri, esperto di cybersecurity, ha messo in luce il duplice ruolo dell’IA: da un lato come strumento per migliorare la sicurezza dei sistemi informatici, dall’altro come obiettivo di attacchi malevoli. È essenziale sviluppare infrastrutture capaci di rispondere rapidamente a minacce informatiche e di recuperare la funzionalità dopo un attacco. L’Italia ha fatto progressi significativi in questo campo, grazie all’Agenzia per la cybersecurity, ma è necessario colmare il gap di competenze tecniche per affrontare le sfide future.
Formazione e sviluppo delle competenze
Il tema della formazione è stato al centro del dibattito, con l’assessore regionale Rosario Varì che ha sottolineato l’importanza di investire nella formazione continua. La Regione Calabria sta già implementando programmi di borse di studio e opportunità di dottorato per garantire che i giovani possano acquisire le competenze richieste dal mercato del lavoro. L’innovazione non può nascere solo in ambito accademico; è fondamentale che le aziende collaborino con le istituzioni per creare un ecosistema favorevole all’innovazione.