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Milano: gup, 'ammicca ed è disponibile ma è vittima stupro senza consenso'

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Milano, 24 gen. (Adnkronos) - "E' ben vero che nel corso della serata" la vittima "è parsa disponibile ad avere rapporti sessuali con alcuni degli imputati" ma è anche certo è che quando la ragazza si è trovata prima in cantina e poi all'inte...

Milano, 24 gen. (Adnkronos) – "E' ben vero che nel corso della serata" la vittima "è parsa disponibile ad avere rapporti sessuali con alcuni degli imputati" ma è anche certo è che quando la ragazza si è trovata prima in cantina e poi all'interno del locale in zona Naviglio a Milano, lei "non fosse assolutamente in grado di esprimere un valido consenso: stava molto male a causa dell'alcol ingerito ('ha sboccato l'anima' dirà il ragazzo che ha scelto l'abbreviato), era in condizioni di non comprendere quello che stava facendo ('era completamente fuori di testa' aggiungerà l'imputato)", e lui "era completamente consapevole di tale circostanza".

E' uno passaggi con cui il gup di Milano Sofia Fioretta ha condannato a 3 anni e 7 mesi di carcere un 23enne di Padova per violenza sessuale di gruppo commessa nella notte tra il 6 il 7 marzo scorso.

Altri due giovani, accusati dello stesso reato, hanno scelto il rito ordinario. Anche se la vittima avesse assunto droga (volontariamente o meno) – cosa non accertata dagli esami tossicologici – "per essere 'su di giri' nel corso della serata, commette violenza sessuale chi approfitta di tale condizione di inferiorità psichica, qualora – come nel caso di specie – conosciuta dal reo" aggiunge la giudice nelle motivazioni contestuali alla condanna mettendo a tacere le insinuazioni e le tesi dei tre indagati, i quali "goliardicamente" si scambiano anche immagini e video di quella serate e che intercettati insistono sul fatto di non aver drogato la 31enne "da ritenersi 'instabile', alludendo al fatto che dapprima si è resa disponibile ad avere un rapporto sessuale con loro, ma poi li ha denunciati".

Nelle motivazioni, di circa 30 pagine, il gup sottolinea come "la gravità" di quanto accaduto non è inferiore se la vittima "avesse ammiccato" con i tre "con comportamenti seduttivi ed ambigui lasciando intendere di essere 'disponibile'" perché "quello che è certo è che quando più tardi", al momento in cui è uscita nel cortile del locale e poi si è rifugiata in cantina, "la giovane tutto avesse voglia di fare, tranne che avere un rapporto sessuale con i tre giovani che in successione l'hanno seguita. E se ha ceduto a tale rapporto, è perché non era in grado di reggersi in piedi e di esprimere una volontà differente". I tre, che si sono presi gioco di lei, "filmandola con i loro cellulari e sottraendole le carte di credito che aveva nella borsa, addebitandole 48 euro per le consumazioni della serata" hanno messo in atto, conclude il gup, un atteggiamento di "subdola sopraffazione".