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Recenti sviluppi riguardanti le normative tariffarie hanno innescato un’intensa attività nei circoli commerciali britannici, mentre i funzionari cercano di adattarsi a nuove pressioni provenienti dagli Stati Uniti. Dopo un accordo commerciale che sembrava promettente, il panorama è cambiato con nuovi annunci tariffari che colpiscono farmaceutici, veicoli e intrattenimento.
Contesto dell’accordo commerciale
Nel mese di maggio, Keir Starmer, leader del Partito Laburista britannico, credeva di aver stabilito un accordo commerciale vantaggioso con l’ex presidente Donald Trump.
Questo accordo mirava a ridurre significativamente le tariffe sulle esportazioni britanniche, in particolare nel settore automobilistico. Tuttavia, le recenti dichiarazioni di Trump hanno messo in discussione l’affidabilità di questo patto.
Durante una conferenza stampa di alto profilo, Trump ha dichiarato: “Credo che fosse un accordo migliore per voi che per noi, ma si tratta solo di questioni minori”, evidenziando le complessità delle negoziazioni commerciali internazionali. L’accordo inizialmente prevedeva una tariffa del 10% sulle esportazioni di auto britanniche, ma il Regno Unito non ha ancora ottenuto la tanto attesa tariffa zero per le esportazioni di acciaio e alluminio.
Minacce tariffarie emergenti
A queste sfide si aggiunge la minaccia di Trump di imporre una tariffa del 100% sulle importazioni farmaceutiche, a meno che le aziende britanniche non dimostrino progressi nella costruzione di impianti di produzione negli Stati Uniti. Questo ultimatum ha sollevato preoccupazioni tra i giganti farmaceutici britannici come GSK e AstraZeneca, che stanno attualmente investendo notevolmente nelle capacità produttive statunitensi.
Mentre l’UE ha stabilito un limite del 15% sulle sue tariffe farmaceutiche, la posizione del Regno Unito appare più precaria. L’accordo di maggio accennava a un possibile trattamento preferenziale riguardo alle tariffe, condizionato a miglioramenti nell’ambiente normativo del Regno Unito per le aziende farmaceutiche statunitensi. Ciò esercita una notevole pressione sull’agenzia di regolamentazione dei prezzi del Servizio Sanitario Nazionale (NHS), NICE, che ha subito critiche da parte delle aziende statunitensi per le sue valutazioni di costo-efficacia.
Risposta dell’industria farmaceutica britannica
In risposta a questi sviluppi, le principali aziende farmaceutiche britanniche hanno iniziato ad allinearsi alle richieste di reshoring di Trump. Ad esempio, GSK sta investendo 800 milioni di dollari in un nuovo impianto in Pennsylvania, mentre AstraZeneca ha svelato piani per un sostanzioso investimento di 50 miliardi di dollari nel mercato statunitense entro il 2030. Queste mosse strategiche potrebbero fornire loro un’esenzione dalle tariffe minacciate, poiché soddisfano i criteri di Trump di avere impianti in costruzione.
“Sembra che alcune delle più grandi aziende farmaceutiche con sede nel Regno Unito possano essere protette da queste tariffe, a seconda dello stato della loro costruzione,” ha commentato Allie Renison, ex consulente commerciale del governo. Tuttavia, il panorama rimane incerto, poiché l’amministrazione Trump è nota per le sue negoziazioni difficili e non ha ancora finalizzato i termini riguardanti queste tariffe.
Implicazioni per il finanziamento del sistema sanitario nel Regno Unito
Con le discussioni in corso sui prezzi dei farmaci dell’NHS, si diffonde un crescente sentimento che il Regno Unito potrebbe dover aumentare la propria spesa per i farmaci per mantenere un clima di investimento attrattivo per le aziende americane. Il ministro della Scienza Patrick Vallance ha suggerito che i contributi finanziari dell’NHS potrebbero dover aumentare, soprattutto in vista della possibilità di tariffe più elevate.
“C’è una questione significativa riguardo al budget dell’NHS e a come influenzerà le strategie di prezzo,” ha osservato Vallance, aggiungendo che il fallimento nella negoziazione efficace potrebbe aggravare la situazione. In questo contesto, il nuovo Segretario al Commercio Peter Kyle ha caratterizzato le aziende farmaceutiche come abili negoziatori che sfruttano l’influenza dei media per rafforzare le loro posizioni.
Settore automobilistico sotto minaccia
Le minacce tariffarie incombenti non si limitano all’industria farmaceutica. Trump ha anche indicato una potenziale tariffa del 25% sulle importazioni di camion pesanti, complicando ulteriormente il rapporto tra i settori automobilistici del Regno Unito e degli Stati Uniti. I rappresentanti britannici hanno espresso preoccupazione, notando l’ambiguità riguardo alla definizione di “camion pesanti” in questo contesto.
Nel mese di maggio, Keir Starmer, leader del Partito Laburista britannico, credeva di aver stabilito un accordo commerciale vantaggioso con l’ex presidente Donald Trump. Questo accordo mirava a ridurre significativamente le tariffe sulle esportazioni britanniche, in particolare nel settore automobilistico. Tuttavia, le recenti dichiarazioni di Trump hanno messo in discussione l’affidabilità di questo patto.0
Nel mese di maggio, Keir Starmer, leader del Partito Laburista britannico, credeva di aver stabilito un accordo commerciale vantaggioso con l’ex presidente Donald Trump. Questo accordo mirava a ridurre significativamente le tariffe sulle esportazioni britanniche, in particolare nel settore automobilistico. Tuttavia, le recenti dichiarazioni di Trump hanno messo in discussione l’affidabilità di questo patto.1
Impatto sull’industria dell’intrattenimento
Nel mese di maggio, Keir Starmer, leader del Partito Laburista britannico, credeva di aver stabilito un accordo commerciale vantaggioso con l’ex presidente Donald Trump. Questo accordo mirava a ridurre significativamente le tariffe sulle esportazioni britanniche, in particolare nel settore automobilistico. Tuttavia, le recenti dichiarazioni di Trump hanno messo in discussione l’affidabilità di questo patto.2
Nel mese di maggio, Keir Starmer, leader del Partito Laburista britannico, credeva di aver stabilito un accordo commerciale vantaggioso con l’ex presidente Donald Trump. Questo accordo mirava a ridurre significativamente le tariffe sulle esportazioni britanniche, in particolare nel settore automobilistico. Tuttavia, le recenti dichiarazioni di Trump hanno messo in discussione l’affidabilità di questo patto.3