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Nuove evidenze sul delitto di Garlasco: l'impronta che potrebbe cambiare tutto

Impronta potenzialmente decisiva nel caso Garlasco

Un'impronta rinvenuta nella scena del crimine potrebbe riscrivere la storia del delitto di Chiara Poggi.

Un caso che continua a far discutere

Il delitto di Garlasco, avvenuto nel 2007, ha segnato profondamente la cronaca nera italiana. La tragica morte di Chiara Poggi ha suscitato un’attenzione mediatica senza precedenti e ha portato a un’inchiesta complessa e controversa. Oggi, nuove evidenze potrebbero riaccendere i riflettori su questo caso, con l’emergere di un’impronta che potrebbe appartenere all’assassino.

L’impronta numero 33: un nuovo indizio

Recentemente, i carabinieri del Ris hanno repertato una traccia, identificata come numero 33, sulla parete delle scale dove fu ritrovato il corpo di Chiara. Questo elemento, inizialmente trascurato, è stato riesaminato dal nucleo investigativo di Milano, che ha inviato una nota alla Procura di Pavia nel luglio 2020. Secondo gli investigatori, l’impronta potrebbe essere stata lasciata dall’assassino, aprendo così a nuove possibilità di indagine.

Le implicazioni di questa scoperta

Se confermata, l’impronta numero 33 potrebbe rappresentare un punto di svolta nel caso di Garlasco. Gli esperti sottolineano che ogni dettaglio è cruciale in un’indagine di questo tipo. La possibilità di identificare un nuovo sospetto o di collegare l’impronta a un individuo già noto alle forze dell’ordine potrebbe cambiare radicalmente le sorti del processo. Inoltre, la riapertura del caso potrebbe portare a nuove testimonianze e a un rinnovato interesse da parte della comunità, che da anni attende giustizia per Chiara Poggi.