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Oncoematologia, Petruzzelli (Lampada di Aladino): "Necessario cambio percorso cure"

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Roma, 1 ott. (Adnkronos Salute) - "Abbiamo deciso di sostenere il Blood Cancer Summit perché, in un momento come quello attuale, dove l'innovazione sta cambiando la storia delle malattie, è necessario iniziare a cambiare anche i percorsi di presa in carico delle persone"...

Roma, 1 ott. (Adnkronos Salute) – "Abbiamo deciso di sostenere il Blood Cancer Summit perché, in un momento come quello attuale, dove l'innovazione sta cambiando la storia delle malattie, è necessario iniziare a cambiare anche i percorsi di presa in carico delle persone". Lo ha detto Davide Petruzzelli, presidente di La Lampada di Aladino Ets, al Blood Cancer Summit 2025, evento dedicato alla gestione dei pazienti oncoematologici organizzato a Roma da Bridge the gap, il progetto di Isheo in collaborazione con l'associaizione dei pazienti, che gode del patrocinio di numerose altre associazioni.

Il summit, che ha chiamato a raccolta ricercatori, clinici, pazienti, caregiver e istituzioni, si pone l'obiettivo di condividere i più recenti avanzamenti della ricerca scientifica e clinica, mettere a fuoco le sfide ancora irrisolte nell'assistenza ospedaliera e territoriale, favorire le connessioni tra ricerca, medical unmet need e qualità della vita dei pazienti e dare voce all'esperienza di chi convive con un tumore del sangue.

"Oggi ci possiamo permettere di curare anziani e giovani con risultati terapeutici imparagonabili rispetto a pochi anni fa – spiega Petruzzelli – Bisogna cominciare a osservare i bisogni, senza limitarsi alla sfera medica, organica, biologica della malattia, ma guardare al percorso di presa in carico di queste persone, che vivono sempre di più sul territorio e hanno bisogno di essere supportate nella loro quotidianità". Oggi "abbiamo introdotto la parola cronicità in diversi tumori del sangue – osserva – Cronicità, però, fa rima anche con qualità della vita e con un percorso che deve essere il più vicino possibile per permettere a queste persone di vivere una vita non solo di qualità, ma anche il più simile possibile a quella delle persone che non hanno la malattia".