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Polemica a Biella per l'inno fascista durante l'adunata degli alpini

Inno fascista durante l'adunata degli alpini a Biella

L'episodio ha suscitato indignazione e richieste di condanna da parte delle istituzioni.

Un episodio controverso durante l’adunata

Venerdì sera, Biella è stata teatro di un episodio controverso che ha sollevato un acceso dibattito. Durante il primo giorno dell’adunata nazionale degli alpini, dagli altoparlanti in piazza sono risuonate le note di “Faccetta nera”, un inno legato alla propaganda fascista. Questo evento ha immediatamente attirato l’attenzione dei media e dei social, dove un video ha documentato decine di persone che intonavano la canzone, suscitando indignazione tra i cittadini e le istituzioni.

Le reazioni delle istituzioni

La reazione a questo episodio non si è fatta attendere. Giuseppe Paschetto e Karim El Motarajji, rappresentanti del Movimento 5 Stelle a Biella, hanno espresso la loro condanna in una nota congiunta. “Condanniamo con forza i canti fascisti risuonati a Biella, inneggianti alle turpi imprese coloniali del regime in Africa”, hanno dichiarato. La loro posizione è chiara: le note di “Faccetta nera” rappresentano una vergogna per una città che ha ricevuto la medaglia d’oro per la Resistenza. La richiesta di una condanna unanime da parte delle forze politiche e di una presa di posizione da parte del Comune e dell’Associazione Nazionale Alpini (Ana) è stata ribadita con fermezza.

Il contesto storico e culturale

Questo episodio non è isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di rivalutazione e discussione del passato fascista in Italia. La memoria storica è un tema delicato, e la trasmissione di canzoni come “Faccetta nera” riaccende le polemiche su come il paese affronta il proprio passato. Gli alpini, che hanno avuto un ruolo significativo anche nella guerra di Liberazione, si trovano ora a dover affrontare situazioni inqualificabili che non rappresentano il loro impegno e i valori di libertà e democrazia per cui hanno combattuto.