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Un premio innovativo per la scrittura carceraria
Il premio letterario Città di Castello ha recentemente consegnato un riconoscimento speciale per la sezione “Destinazione altrove. La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo”. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo nella valorizzazione delle voci dei detenuti, un tema spesso trascurato dalla società.
Il premio è stato assegnato a Nicholas Lupo per il suo racconto “Le cose come sono”, un’opera autobiografica che racconta la sua vita dall’infanzia fino alla sua attuale condizione di recluso.
Un racconto di luce e buio
“Le cose come sono” non è solo un racconto, ma un viaggio interiore che esplora le complessità dell’esistenza umana. Lupo scrive: “Credo che ognuno di noi è fatto di luce e di buio in parti uguali. E quando sei immerso nelle tenebre puoi vedere una piccola luce dentro di te”. Queste parole risuonano come un inno alla speranza, sottolineando l’importanza di seguire quella piccola fiammella che, se coltivata, può trasformarsi in un faro di salvezza.
Un evento che sensibilizza sulla realtà carceraria
La cerimonia di premiazione si è svolta presso la sede dell’associazione culturale “Tracciati Virtuali” e ha visto la partecipazione di figure importanti come il senatore Walter Verini e l’assessore alle Politiche Sociali Benedetta Calagreti. Verini ha sottolineato come iniziative di questo tipo siano fondamentali per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla drammatica situazione delle carceri italiane. “È possibile, è giusto e doveroso fare in modo che le giuste pene non significhino vendetta, ma recupero e reinserimento sociale” ha affermato il senatore.
Calagreti ha descritto la giornata come “straordinaria”, evidenziando l’importanza dei diritti umani e della promozione della lettura, anche all’interno delle carceri. Questo premio non solo celebra la scrittura, ma rappresenta un’opportunità per riflettere su come la cultura possa contribuire al recupero e alla reintegrazione dei detenuti nella società.