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Roma, ricoverato all'Umberto I per un malore muore di legionella

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Il produttore Rai Maurizio Paffetti è stato ricoverato all'ospedale per un malore, ma è deceduto a causa del batterio della legionella

Maurizio Paffetti, noto produttore di documentari per diversi programmi Rai, è morto al Policlinico Umberto I di Roma a causa del batterio della legionella.

Ricoverato per un malore contrae la legionella

Quello che doveva essere un ricovero per un malore si è trasformato in una tragedia. Secondo quanto riferito dal quotidiano La Repubblica, Paffetti avrebbe contratto la legionella durante la permanenza nella clinica romana, la quale ha avviato un’indagine interna per comprendere le cause del decesso, coinvolgendo tre medici responsabili dei vari reparti in cui il paziente è stato ricoverato.

Le accuse del sindacato

Giuseppe Polinari, segretario della Fgu (Federazione Gilda università), intervistato da RomaToday, ha spiegato che il problema sarebbero le tubature molto vecchie del complesso sanitario, all’interno delle quali si annida il batterio. “Abbiamo presentato una denuncia ai Nas dei carabinieri tre mesi fa per segnalare la presenza della legionella e della salmonella all’interno del policlinico” ha dichiarato “Ma da quel momento nulla è cambiato e niente è stato fatto. Dopo questo nuovo caso presenteremo una nuova denuncia”.

Il cordoglio per la perdita

Il centro internazionale “Crocevia“, con cui Maurizio Paffetti ha collaborato, ha voluto rendergli l’ultimo saluto: “Con Maurizio Paffetti abbiamo combattuto mille battaglie, dalla strage è di stato alla difesa della democrazia nei paesi sotto dittatura, dal Cile alla Corea, dal Brasile alla Palestina. Crocevia gli deve tantissimo, non staremmo qui ora senza il suo contributo e le sue intuizioni che anticipano di venti anni i tempi, come la Mediateca per lo sviluppo. Mille battaglie che lui ha condotto con generosità ma ha perso quella per difendere la sua vita, non c’è riuscito malgrado la forza che ha sempre avuto anche nei momenti molto difficili. Possiamo poco contro questa sventura. Abbracciamo la sua compagna ed il suo meraviglioso figlio“.