Il primo ministro francese Sébastien Lecornu ha annunciato la sospensione della riforma delle pensioni fino alle elezioni presidenziali del 2027, accogliendo le richieste del Partito socialista. La mossa del premier rappresenta un compromesso strategico: da un lato risponde alle pressioni politiche e sindacali, dall’altro pone le basi per un confronto futuro sul sistema pensionistico, che sarà centrale nella prossima campagna elettorale in Francia.
Riforma delle pensioni congelata fino al 2027: Lecornu accontenta il Partito socialista
Il primo ministro francese Sébastien Lecornu ha annunciato la sospensione della riforma delle pensioni fino alle elezioni presidenziali del 2027, una mossa volta a superare la crisi politica in corso e garantire la sopravvivenza del governo.
La decisione arriva in risposta alle richieste del Partito socialista, il cui sostegno era determinante per evitare una mozione di sfiducia. Lecornu ha specificato che durante questo periodo “non ci sarà nessun aumento dell’età pensionabile da ora fino al gennaio 2028, come ha ulteriormente chiesto ieri il sindacato CFDT” e che sarà sospeso anche l’aumento dei contributi necessari per una pensione a tasso pieno.
Il premier ha aggiunto:
“Sospendere per sospendere non ha senso. La sospensione che non preveda nulla dopo sarebbe irresponsabile. Questa sospensione deve riportare la fiducia necessaria per costruire nuove soluzioni. La sospensione per fare meglio, questa è la soluzione”, definendo la misura come “un’opportunità” per riformulare il sistema pensionistico e sottolineando che la questione sarà centrale nella prossima campagna elettorale presidenziale.
Riforma delle pensioni congelata in Francia: reazioni politiche e impatto finanziario
La proposta del premier è stata accolta positivamente dal Partito socialista, che aveva posto come condizione lo stop immediato e completo della riforma, la rinuncia all’uso dell’articolo 49.3 e un allentamento della traiettoria finanziaria governativa. Boris Vallaud, capogruppo dei deputati socialisti, ha dichiarato dai banchi dell’Assemblée Nationale:
“È una vittoria per migliaia di francesi, il riconoscimento di una battaglia e il primo passo verso il blocco di questa riforma e la sua abrogazione”.
Dal punto di vista economico, Lecornu ha precisato che la sospensione comporterà una perdita di entrate stimata in 400 milioni di euro nel 2026 e 1,8 miliardi nel 2027, che dovrà essere compensata attraverso risparmi e possibili tagli alla spesa pubblica. La misura, quindi, non solo risponde alle pressioni politiche, ma introduce anche una sfida finanziaria che il governo dovrà gestire nei prossimi anni.