Sul lato dell’offerta siamo ad una produzione nazionale ai minimi storici (2.752 milioni di mc, 29,1 TWh), con un’importazione importazioni di gas naturale pari a 58.743 milioni di mc (621,1 TWh, -20,7 TWh, -3,4%). I flussi sono divisi via pipeline 75% e l’import di GNL parti al 25%. I flussi via pipeline si concentrano a Mazara, rimasta comunque la principale fonte di approvvigionamento nazionale con una quota pari al 36%, e Gela al 2,5% mentre risale il peso delle forniture dalla Russia a Tarvisio con una quota al 9%.
I flussi dei terminali GNL si concentrano a Panigaglia e Livorno (rispettivamente 3% e 5%) e dal nuovo rigassificatore di Piombino al 10%, al primo anno di piena operatività.
Un giro di affari di 23 Miliardi per gli importatori di Gas in Italia, sarà questo il motivo perché tutto resta fermo?
La risorsa geotermica non va importata ma è presente nel sottosuolo italiano ed è sfruttabile per la metà dei consumi del settore civile (riscaldamento domestico), potremmo risparmiare 8 miliardi di euro di importazione di gas l’anno, un terzo della spesa, facendo spendere agli utenti solo 2 miliardi di costi di bolletta con sistemi di pompe di calore geotermiche mantenendo i profitti nell’economia nazionale.
Anche la sfida dell’intelligenza artificiale rischia di essere persa dall’Italia perché la rete elettrica attuale è satura e consumiamo circa 320 TWh di energia l’anno, potremmo arrivare, se Terna e E-Distribuzione facessero alcuni investimenti, a 400 TWh ma senza una produzione ed autoconsumo sul posto non potremo mai coprire i 150 TWh previsti per i Data center in Italia necessari ad un sistema autonomo e sostenibile di Intelligenza artificiale.
Meta ha deciso di compiere un nuovo passo verso l’energia pulita con un’intesa siglata con XGS Energy per lo sviluppo di impianti geotermici avanzati nel New Mexico. L’obiettivo è portare 150 megawatt di elettricità priva di emissioni di carbonio nella rete elettrica a cui si collegano i data center dell’azienda, sempre più affamati di energia a causa dell’espansione delle applicazioni di intelligenza artificiale. Una direzione diversa dal nucleare, dunque, che di fatto sta accomunando molti competitor in questa corsa all’approvvigionamento energetico per sostenere i data center AI.
Il bisogno crescente di elettricità da parte dei grandi centri di calcolo sta favorendo nuove forme di produzione energetica, soprattutto quelle in grado di offrire continuità e stabilità, come appunto la geotermia. Rispetto alle fonti intermittenti come solare o eolico, la geotermia garantisce energia 24 ore su 24, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. In Italia saremo pronti a Catania, a Napoli e a Viterbo ad offrire le stesse possibilità se il Governo decidesse di fare propri i tre anni di studi di META sul come avere la quantità di energia necessaria e garantita.