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Sanità, nasce Health+, progetto per un sistema più equo, efficace e sostenibile

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Roma, 22 ott. (Adnkronos Salute) - Come possiamo rendere il nostro Servizio sanitario nazionale più vicino ai bisogni delle persone, più efficiente e pronto ad affrontare le sfide del futuro? E' da questa domanda che nasce Health+, un progetto promosso da Novartis con il supporto ...

Roma, 22 ott. (Adnkronos Salute) – Come possiamo rendere il nostro Servizio sanitario nazionale più vicino ai bisogni delle persone, più efficiente e pronto ad affrontare le sfide del futuro? E' da questa domanda che nasce Health+, un progetto promosso da Novartis con il supporto di Iqvia, che propone un nuovo modo di monitorare l'assistenza sanitaria in Italia, in linea con le recenti evoluzioni della sanità, facendo leva su buone pratiche internazionali e su un consensus multi-stakeholder.

Partendo da un confronto con 6 Paesi (Danimarca, Inghilterra, Francia, Germania, Spagna e Canada) e dal lavoro di un gruppo di esperti provenienti da diverse aree del sistema sanitario, della ricerca e della gestione delle politiche sanitarie – spiega una nota – Health+ ha individuato tre strumenti chiave per migliorare il nostro sistema sanitario: 1) Modelli predittivi: la stratificazione della popolazione e il population health management permettono di intervenire tempestivamente, riducendo costi e sprechi sanitari; 2) Monitoraggio dei risultati e dei processi di cura, per migliorare l'appropriatezza della presa in carico e la continuità assistenziale; 3) Ascolto dell'esperienza dei pazienti (PREMs), per migliorare l'aderenza ai percorsi di cura, della qualità percepita e favorire una sanità più vicina ai bisogni reali. I risultati mostrano, nel contesto attuale, l'urgenza di rivedere gli attuali modelli organizzativi e di valutazione della sanità, per garantire l'accesso dei pazienti all’innovazione.

Passare da una logica di breve termine a una di più lungo termine è stato il file rouge dell'analisi condotta, che evidenzia la necessità di un'evoluzione dei modelli di monitoraggio concentrati sull'erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e sulla valutazione delle performance clinico-assistenziali.

Health+ – prosegue la nota – è frutto dell'impegno di Novartis a fianco di tutti gli attori del sistema salute, un impegno che si è tradotto nel percorso 'Partner per il futuro' avviato nel 2023 per contribuire alla costruzione di un Servizio sanitario nazionale più moderno, equo e sostenibile, partendo dall'ascolto delle nuove generazioni. Tra le priorità emerse da questo percorso condiviso, spicca la necessità di aggiornare gli strumenti con cui si valutano le performance della sanità: un tema centrale per Health+, che propone soluzioni concrete per migliorare il monitoraggio del Ssn e renderlo più vicino ai bisogni reali delle persone.

"Il progetto Health+ risponde alla nostra volontà, come azienda, di reimmaginare la salute del futuro e contribuire all'evoluzione del Ssn verso nuovi modelli, in grado di garantire un accesso equo e tempestivo all’innovazione per i pazienti, realizzando il binomio tra innovazione e sostenibilità – commenta Roberta Rondena, Value&Access Head di Novartis Italia – L'evoluzione del sistema di monitoraggio delle performance sanitarie rappresenta un passo avanti imprescindibile per favorire una programmazione sanitarie più efficace, sostenibile ed equa. Le soluzioni esistono e il gruppo di esperti coinvolti nel progetto Health+ ha delineato chiare priorità strategiche, che mi auguro possano guidare un cambiamento concreto, a beneficio dei pazienti e dell’intero sistema salute".

L'indagine al centro di Health+ ha comparato i Paesi in base a 7 dimensioni fondamentali: efficacia, sicurezza, centralità del paziente, accesso, costo, efficienza ed equità. L'analisi ha rilevato margini di miglioramento significativo nell'ambito della centralità del paziente nel monitoraggio sanitario, terreno di analisi in cui l'Inghilterra si distingue come modello di riferimento, grazie alla consolidata cultura del monitoraggio di PROMs e PREMs. Il nostro Paese, insieme a Francia e Canada, presenta inoltre delle limitazioni in termini di ampiezza della tipologia di malattie monitorate. Altri ambiti su cui lavorare, secondo gli spunti emersi dall'indagine, sono il monitoraggio dell'equità e dei percorsi assistenziali, che rappresentano un’area ancora poco sviluppata nella maggior parte dei Paesi analizzati.

"Questa analisi rappresenta un punto di partenza per ragionare sull'evoluzione del monitoraggio dell'assistenza sanitaria in Italia – dichiara Simone Parretti, Manager Implementation Science di Iqvia Italia – A oggi il Ssn si affida principalmente a due strumenti di valutazione: il Nuovo sistema di garanzia (Nsg) e il Piano nazionale esiti (Pne). Tuttavia, il contesto attuale offre l'opportunità di ampliare il quadro degli indicatori, rendendolo più aderente alle trasformazioni in atto. L'adozione del Fascicolo sanitario elettronico e l'evoluzione del Nuovo sistema informativo sanitario (Nsis) stanno migliorando la disponibilità e l'accuratezza dei dati. Allo stesso tempo, la diffusione di nuovi setting assistenziali e la crescente cronicizzazione di numerose patologie impongono il superamento di una misurazione centrata esclusivamente sull'ospedale e sulle acuzie. L'opportunità risiede dunque nell'orientare il monitoraggio verso l'intero percorso assistenziale, valorizzando la continuità delle cure e l'efficacia complessiva dell’intervento sanitario".

La tipologia di indicatori, le modalità di raccolta e condivisione dei dati e le tendenze evolutive dei sistemi di misurazione sono tra i punti focali individuati dal gruppo di lavoro per l'aggiornamento del sistema attuale, con focus sulla centralità del paziente, l'efficacia dei percorsi assistenziali e l'equità nell'accesso alle cure. Le prospettive di evoluzione a breve termine includono l'aggiornamento e l'ampliamento degli indicatori esistenti, mentre quelle a lungo termine mirano alla costruzione di un sistema di monitoraggio integrato e sostenibile, capace di garantire un servizio sanitario sempre più inclusivo, efficace e orientato al paziente.

Il gruppo di lavoro che ha partecipato al progetto: Mattia Altini, presidente della Società italiana di leadership e management in medicina (Simm); Paolo Bonaretti, presidente del consiglio direttivo Clust-ER Health, Advisor Novartis Italia; Daniela D'Angela, università degli Studi di Roma Tor Vergata, Carlo Favaretti, presidente della Società italiana Health Technology Assessment (Sihta); Paolo Petralia, vicepresidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso); Luciano Pletti, vicepresidente della Confederazione associazioni regionali di distretto (Card); Giulio Zucca, Advisor Direzione generale Welfare Regione Lombardia.