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Un’operazione contro il gioco d’azzardo
Dal 2024, le indagini della procura di Prato hanno messo in luce un vasto circuito di gioco d’azzardo clandestino, rivelando l’esistenza di ben 17 bische nel distretto tessile e nella Chinatown locale. Queste sale, completamente illegali e non autorizzate, hanno generato un giro d’affari impressionante, con un totale di 750.000 euro sequestrati, spesso trovati direttamente sui tavoli da gioco.
La somma è stata successivamente versata al Fondo Unico Giustizia (F.U.G.), come evidenziato in una nota ufficiale dal procuratore capo Luca Tescaroli.
Un fenomeno radicato e complesso
Le indagini hanno coinvolto circa 160 persone, tra cui giocatori e organizzatori delle attività illecite. Tra i giochi d’azzardo più praticati nelle bische vi sono il ‘Pai Gow’ e il ‘Mahjong’, insieme a scommesse illegali su larga scala. Tescaroli ha sottolineato che queste iniziative fanno parte di una strategia ben definita per contrastare un fenomeno che è particolarmente radicato nel distretto pratese, uno dei più importanti del Paese. Questo contesto ha permesso di generare flussi di denaro sommerso significativi, come dimostrato dai risultati delle indagini finora condotte.
Collaborazione tra forze dell’ordine
La prima bisca è stata individuata in via Castagnoli, dove sono stati sequestrati circa 115.000 euro e coinvolti 38 cittadini cinesi. Da quel momento, le autorità hanno continuato a scoprire altre sale clandestine, rivelando un sistema complesso di persone e denaro in movimento. Le indagini, coordinate dalla procura di Prato, hanno visto la collaborazione di diverse forze dell’ordine, tra cui la Guardia di Finanza, la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Polizia Municipale. Questo lavoro congiunto è stato fondamentale per disarticolare i circuiti economici criminali che da tempo operano nella Toscana interna.