Argomenti trattati
Il Senegal si trova attualmente in una situazione complessa e delicata, in contrapposizione con il Fondo Monetario Internazionale (FMI) riguardo a un piano di salvataggio necessario per colmare un significativo deficit nei suoi conti pubblici. Mentre il FMI richiede una ristrutturazione dolorosa del debito come condizione per fornire aiuti, il governo senegalese, recentemente declassato in una categoria di junk bond, sta cercando di opporsi a tale progetto.
Recentemente, l’agenzia di rating S&P ha abbassato il rating del Senegal a CCC+, evidenziando la precarietà delle finanze pubbliche del paese. Nonostante gli sforzi per migliorare la crescita economica e la raccolta fiscale, il livello elevato del debito e l’ingente spesa per interessi pongono il Senegal in una posizione critica, particolarmente in assenza di un programma di supporto ufficiale completo.
Il contesto del debito senegalese
, il FMI aveva già sospeso un pacchetto di finanziamento di 1,8 miliardi di dollari a causa della scoperta di 7 miliardi di dollari di debiti non dichiarati dal governo precedente. Questi debiti erano stati occultati, creando una situazione di allerta per le finanze pubbliche del Senegal. Le trattative tra Dakar e il FMI per un nuovo pacchetto di salvataggio sono in corso, ma finora non ci sono stati progressi significativi.
Le sfide economiche attuali
S&P ha stimato che il debito pubblico del Senegal potrebbe raggiungere 42,1 miliardi di dollari, corrispondente al 119% del prodotto interno lordo (PIL) entro la fine. Questo dato non include circa il 9% del PIL di debito accumulato dalle imprese statali. Dalla crisi del COVID-19 e l’aumento dei tassi d’interesse globali, la situazione economica del paese è diventata insostenibile, con costi in aumento e redditi in calo.
Il rifiuto della ristrutturazione del debito
Il governo del Senegal sta attualmente cercando di ridurre il deficit fiscale, pianificando di passare dal 12,6% del PIL al 5,4% entro il prossimo anno e a 3% entro il 2027. Tuttavia, le previsioni di S&P suggeriscono un deficit più alto, stimato all’8,1% e 6,8% nel 2027, con il rapporto debito/PIL che potrebbe toccare il 123% del PIL.
Il recente governo guidato dal presidente Bassirou Diomaye Faye, subentrato all’ex presidente Macky Sall, ha avviato un audit delle finanze pubbliche. Le scoperte hanno rivelato che l’amministrazione precedente aveva significativamente sottovalutato il debito reale del paese, portando il rapporto debito/PIL a circa 100%, ben oltre il 70% inizialmente dichiarato. Questa situazione ha spinto il FMI a sospendere il pacchetto di prestiti che era stato approvato.
Le implicazioni politiche della crisi
Il primo ministro Ousmane Sonko ha rifiutato la proposta del FMI di ristrutturare il debito, decisione che ha ulteriormente complicato il quadro finanziario del Senegal. La resistenza a questa ristrutturazione è motivata dalla necessità di mantenere la sovranità nazionale, un tema centrale nella campagna elettorale di Sonko. Tuttavia, tale decisione ha messo il governo in una posizione difficile per ottenere i finanziamenti necessari per coprire il deficit previsto.
Il FMI ha già avvertito che il budget 2026 del governo è troppo ambizioso e che alti aumenti delle tasse potrebbero risultare problematici. Se il governo non dovesse attenersi a un piano credibile, potrebbe subire conseguenze negative anche nelle prossime elezioni municipali del 2027.
In questo contesto, il governo senegalese ha introdotto nuove tasse su beni come tabacco, alcol e trasferimenti di denaro via mobile, cercando di ridurre la spesa pubblica senza compromettere la crescita. Tuttavia, i segnali di tensione sono evidenti, con l’instabilità dei mercati che influisce negativamente sulla fiducia degli investitori.
Prospettive future per il Senegal
Il futuro economico del Senegal dipende ora dalla capacità del governo di navigare in queste acque tumultuose. La pressione dell’opinione pubblica e la necessità di mantenere un certo grado di stabilità politica rendono necessario un approccio equilibrato. Se il governo dovesse accettare le condizioni del FMI, ciò potrebbe portare a disillusioni tra gli elettori e potenzialmente a conflitti civili.
In un clima dove altri paesi africani come Zambia e Ghana hanno già dovuto affrontare ristrutturazioni simili, il Senegal deve trovare la propria strada senza compromettere la propria sovranità e stabilità economica. La sfida è grande e le scelte che verranno fatte nei prossimi mesi saranno cruciali per il futuro del paese.