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Sovraffollamento e crisi nelle carceri italiane: un'emergenza da affrontare

Immagine che rappresenta il sovraffollamento nelle carceri italiane

Analisi del rapporto di Antigone sul sovraffollamento e le condizioni di vita nei penitenziari

Il sovraffollamento nelle carceri italiane

Il recente rapporto di Antigone, intitolato “Senza Respiro”, mette in luce una situazione allarmante nelle carceri italiane, dove il sovraffollamento è diventato una costante. Con oltre 62.000 detenuti, il tasso di affollamento medio supera il 133%, una cifra che evidenzia la grave insufficienza di spazi adeguati.

Solo 36 carceri su 189 non sono sovraffollate, mentre 58 superano il 150% di capienza. I dati parlano chiaro: in due anni, la capienza effettiva è diminuita di 900 posti, mentre il numero dei detenuti è aumentato di 5.000 unità.

Condizioni di vita inaccettabili

Le condizioni di vita all’interno delle carceri sono critiche. In trenta istituti visitati da Antigone, sono state riscontrate celle con meno di tre metri quadri per detenuto, e in dodici carceri non c’era riscaldamento. Inoltre, 43 istituti non garantiscono acqua calda. Anche i nuovi padiglioni prefabbricati, progettati per alleviare il sovraffollamento, si rivelano inadeguati, con spazi già sovraffollati da progetto. La mancanza di supporto psicologico e di programmi di reinserimento lavorativo aggrava ulteriormente la situazione, rendendo difficile la vita dei detenuti e il loro futuro.

Proteste e tensioni in aumento

Il clima di tensione all’interno delle carceri è palpabile. Nel 2024, si sono verificati circa 1.500 episodi di protesta collettiva non violenta. Queste manifestazioni sono spesso il risultato di condizioni di vita insostenibili e della mancanza di risposte adeguate da parte delle autorità. Il numero di detenuti in custodia cautelare è in calo, ma la custodia cautelare rimane la misura più utilizzata, con un impatto significativo sugli stranieri. La situazione è ulteriormente complicata dalla presenza di giovani detenuti, con un aumento del 54% in due anni, e da un numero crescente di donne detenute in sezioni maschili.

Salute mentale e suicidi in aumento

La salute mentale dei detenuti è un altro aspetto critico. Nel 2024, l’autolesionismo è aumentato del 4,1% rispetto all’anno precedente, e il numero di suicidi ha raggiunto un triste record di 91, rendendo questo anno il più mortale nella storia delle carceri italiane. La mancanza di personale educativo e di mediatori culturali contribuisce a una situazione già difficile, con meno di un educatore ogni 64 detenuti. È evidente che il sistema carcerario italiano necessita di riforme urgenti per garantire dignità e sicurezza a tutti i detenuti.