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Strage di Corinaldo, lascia il carcere per laurearsi e scappa: è caccia all’uomo

strage di corinaldo

Dal permesso per laurearsi alla fuga: il 26enne condannato per la Strage di Corinaldo è irreperibile. Ricerche in corso.

Aveva ottenuto un permesso per discutere la tesi di laurea, ma non è mai rientrato in carcere. A fuggire è uno dei condannati per la Strage di Corinaldo, la tragedia avvenuta nel 2018 durante un concerto in discoteca, costata la vita a sei persone. Svanito nel nulla dopo l’uscita concessa per motivi di studio, il detenuto è ora ricercato.

Le forze dell’ordine hanno avviato una vasta operazione per rintracciarlo, mentre proseguono gli accertamenti su eventuali fiancheggiatori che potrebbero averlo aiutato nella fuga.

Strage di Corinaldo, la tragedia dell’8 dicembre 2018

La tragedia di Corinaldo si consumò la sera dell’8 dicembre 2018, poco prima dell’inizio del concerto del trapper Sfera Ebbasta presso la discoteca Lanterna Azzurra. Secondo le ricostruzioni emerse durante il processo, un gruppo di giovani – tra cui Andrea Cavallari – utilizzò uno spray urticante per generare il caos all’interno del locale. L’obiettivo era quello di sfruttare il panico come copertura per sottrarre catenine d’oro e altri oggetti di valore al pubblico, seguendo un modus operandi già collaudato.

Quella sera, però, il piano prese una piega drammatica. Il gas al peperoncino provocò una fuga disordinata verso le uscite di sicurezza, durante la quale si scatenò un pericoloso sovraffollamento. Nella calca persero la vita sei persone: cinque adolescenti e una madre di 39 anni, mentre altre 59 rimasero ferite.

Strage di Corinaldo, permesso per la tesi si trasforma in fuga: detenuto ricercato

Condannato a 11 anni e 10 mesi per la strage di Corinaldo avvenuta nella discoteca Lanterna Azzurra, Andrea Cavallari è ufficialmente latitante da giovedì scorso. Il 26enne, ritenuto uno dei membri della cosiddetta “banda dello spray”, aveva ottenuto un permesso speciale per discutere la tesi di laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Bologna. Secondo quanto riportato dal Corriere di Bologna, ha regolarmente sostenuto l’esame finale, ma al termine della cerimonia ha fatto perdere le proprie tracce.

Il giovane aveva intrapreso il percorso universitario tre anni fa, durante la detenzione. Il 3 luglio ha lasciato il carcere con l’autorizzazione del Tribunale di Sorveglianza, senza alcuna scorta della polizia penitenziaria, accompagnato unicamente da alcuni familiari.

Arrestato nell’estate del 2019, a pochi mesi dai fatti di Corinaldo, Cavallari ha sempre proclamato la propria innocenza durante le varie fasi del processo. In aula, prima della sentenza d’appello, aveva dichiarato di aver “commesso mille errori” ma di non essere coinvolto nella tragedia. Tuttavia, la condanna è stata confermata in via definitiva anche dalla Cassazione.