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Una sentenza che cambia le regole del gioco
Il Tar del Lazio ha recentemente emesso una sentenza che annulla l’obbligo di riconoscimento fisico (de visu) degli ospiti per le locazioni brevi, stabilendo un importante precedente per il settore degli affitti turistici. Questa decisione rappresenta un passo decisivo per le associazioni di ricettività extralberghiera, che da tempo contestano le normative restrittive imposte dal governo.
La circolare del ministero dell’Interno, emessa lo scorso novembre, è stata considerata inadeguata e priva di giustificazioni valide, secondo i giudici.
Le motivazioni della sentenza
Il Tar ha sottolineato che l’obbligo di identificazione de visu non garantisce di per sé la sicurezza pubblica, obiettivo dichiarato della circolare. Inoltre, i giudici hanno evidenziato che le affermazioni riguardanti l’aumento delle locazioni brevi, legate anche al Giubileo e alla situazione internazionale, non sono supportate da dati concreti. Questo ha portato a una valutazione negativa della proporzionalità della misura adottata, aprendo la strada a una revisione delle politiche attuali.
Reazioni e prospettive future
La reazione degli operatori del settore è stata di entusiasmo. Marco Celani, presidente dell’Aigab, ha dichiarato che la sentenza rappresenta una vittoria per chi opera nel rispetto delle leggi e che ora si aprono nuovi orizzonti per il riconoscimento delle tecnologie da remoto. Dall’altra parte, i sindaci che avevano sostenuto l’obbligo di identificazione, come la sindaca di Firenze, Sara Funaro, si trovano ora in difficoltà, con critiche che mettono in discussione le loro politiche anti-locazioni turistiche. Elia Rosciano, presidente della Federazione delle associazioni ricettività extralberghiera nazionale, ha ribadito che le regole devono essere aggiornate per rispondere alle sfide moderne del turismo.