Roma, 22 feb. (Adnkronos) – "il valore del documento che verrà sottoscritto è sia simbolico che politico. E' un messaggio chiaro per ribadire che noi difendiamo il diritto internazionale. L'Ucraina è un Paese libero, invaso in spregio al diritto internazionale. E' qualcosa che non può passare, difendiamo un diritto e un valore". Lo ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando dell’intesa sulla cooperazione di sicurezza tra Italia e Ucraina di fronte alle Commissioni riunite Affari esteri della Camera e Affari esteri e Difesa del Senato, aggiungendo che "stiamo sostenendo un Paese di cui alcune parti, come ad esempio la rete elettrica, vengono distrutte.
Significa che la popolazione civile rischia di vivere momenti drammatici".
"C'è una ricostruzione durante la guerra e una post bellica – ha spiegato Tajani – C'è una ricostruzione da compiere anche durante la guerra, soprattutto quella della rete energetica, indispensabile in inverno. Ma c'è un impegno dell'industria italiana anche per il futuro. Dobbiamo essere protagonisti anche dopo la guerra. L'Ucraina entrerà nel mercato unico europeo ed è giusto che l'Italia faccia la sua parte con la sua presenza imprenditoriale in quel Paese, dove fra l'altro molte nostre imprese sono già presenti e hanno un ruolo economico e politico importante. La Ue deve far sentire la sua voce sull'Ucraina, con una posizione netta e chiara. Gli impegni politici per sostenere l'Ucraina, sono un modo per difendere la liberà e la democrazia e difendere un principio secondo cui un Paese non può invadere un altro Paese ha mire espansionistiche. Quanto alla morte di Navalny – ha aggiunto – il colpevole è il regime che ha mandato in un gulag una persona a morire di freddo, nessun dubbio che Navalny sia stato vittima di una scelta sanzionatoria che ne ha provocato la morte".
"I dettagli dell'accordo sono ancora in fase di discussione, ma la sostanza è quella che ho elencato – ha concluso il ministro degli Esteri – Sull'Ucraina non c'è mai stata divisione nella maggioranza di governo. Riguardo alla nostra disponibilità a confrontarci con il parlamento sul documento, questa è totale, per il grande rispetto che ho per l'istituzione parlamentare. Il governo deve a mio avviso sempre informare il parlamento anche quando ciò non è formalmente obbligatorio".