Kiev, 16 dic. (Adnkronos) – La posizione negoziale russa "non è ancora cambiata: vogliono il nostro Donbass. E noi non vogliamo cedere il nostro Donbass". Lo ha detto Volodymyr Zelensky dopo i round di colloqui di ieri della delegazione guidata dal presidente ucraino con gli inviati statunitensi Steve Witkoff e Jared Kushner per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
Al centro del piano di pace c'è una radicale concessione territoriale: l'Ucraina cederebbe l'intera regione orientale del Donbass, sia le aree occupate dalla Russia sia quelle ancora controllate dalle truppe ucraine.
Mentre la Russia ha occupato quasi tutti i villaggi dell'Oblast' di Luhansk, l'Ucraina continua a controllare parti significative dell'Oblast' di Donetsk, tra cui le città chiave di Sloviansk e Kramatorsk. Secondo il piano, le forze ucraine si ritirerebbero dalle aree rimanenti, che verrebbero quindi designate come zona demilitarizzata. Il territorio sarebbe riconosciuto a livello internazionale come appartenente alla Russia, sebbene alle truppe russe sarebbe vietato l'ingresso nella zona.
"Gli americani vogliono trovare un compromesso, offrono una 'zona economica libera'. E lo sottolineo ancora una volta: 'zona economica libera' non significa sotto la guida della Federazione Russa", ha detto Zelensky dopo l'ultimo round di colloqui. "Né de jure né de facto riconosceremo il Donbass come russo, ovvero la parte temporaneamente occupata", ha aggiunto, sottolineando che non esiste "consenso su questo tema" con gli americani.