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Analisi del calo dell'affluenza alle elezioni toscane 2023: cause e conseguenze

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Un notevole calo dell'affluenza si osserva in Toscana durante le elezioni regionali, evidenziando un trend preoccupante nella partecipazione degli elettori.

Le elezioni regionali in Toscana hanno portato alla luce un calo significativo nella partecipazione degli elettori. Fino alle 23, l’affluenza si attesta al 35,7%, un dato preoccupante rispetto alle elezioni del 2020, quando alla stessa ora aveva votato il 45,8% degli aventi diritto. Questo trend è stato confermato anche nelle rilevazioni precedenti, con un decremento di circa il 10% rispetto all’ultima tornata elettorale.

I dati ufficiali sono disponibili sul portale del Viminale e a breve i seggi riapriranno per la fase di scrutinio. La situazione desta interesse, soprattutto per i partiti in corsa, che stanno cercando di interpretare il motivo di questa astensione in un contesto di sole e stabilimenti balneari ancora aperti in Versilia.

I protagonisti della competizione elettorale

Due figure principali si contendono la leadership della Toscana: Eugenio Giani, governatore uscente, e Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia dal 2017, rappresentante del centrodestra. Giani ha faticato a unire il cosiddetto campo largo, mentre Tomasi punta a conquistare il bastione rosso dopo una dominazione di 50 anni da parte del centrosinistra. Non va dimenticata la presenza di Antonella Bundu, candidata dell’estrema sinistra, il cui obiettivo principale è superare la soglia di sbarramento del 5%.

Le sfide per i candidati

Per Giani e Tomasi, l’affluenza degli elettori rappresenta un elemento cruciale. La storica tendenza che vede la destra svantaggiata dall’astensione ora richiede un’analisi attenta. A sorpresa, Pistoia ha registrato l’affluenza più alta, con un 34%, mentre Firenze, tradizionalmente più attiva, segna un preoccupante 32,9% rispetto al 40,3% del passato. Questo potrebbe riflettere l’efficacia della campagna di Tomasi e del suo partito, Fratelli d’Italia.

Un confronto tra passato e presente

Il 62,6% di affluenza registrato cinque anni fa sembra ora un sogno lontano, e il timore è che i numeri possano avvicinarsi al 48% storico del 2015, quando il Partito Democratico ottenne la vittoria con Enrico Rossi. In questa tornata, gli elettori possono anche avvalersi della voto disgiunto, una possibilità che consente di selezionare un presidente e una lista di un altro partito.

Le conseguenze per il futuro politico

Se la maggioranza dovesse prevalere, sarebbe una vittoria significativa per Giani e il suo team, mentre per i progressisti sarebbe un 2 a 1 dopo le recenti sconfitte in Marche e Calabria, confermando la strategia di unione delle forze promossa da Elly Schlein. Tuttavia, l’astensione elevata potrebbe rendere la vittoria di Giani meno entusiasta.

Appelli e messaggi dai candidati

Durante la campagna, Giani ha cercato di mantenere un clima di fair play, sottolineando l’importanza del dibattito sui temi cruciali per i cittadini. Ha anche lanciato un appello al voto, ricordando ai cittadini che il diritto di voto è fondamentale: “È importante che in Toscana si voti”. D’altra parte, Tomasi ha portato i suoi figli al seggio, sottolineando l’importanza della partecipazione democratica come una festa per tutti.

Infine, Roberto Vannacci della Lega ha condiviso sui social la sua esperienza al seggio, sottolineando il suo dovere civico e ironizzando su una gaffe di Giani. La tensione rimane alta fino allo scrutinio, dove si vedrà quale partito della coalizione centrodestra avrà ottenuto più consensi e quale sarà l’esito finale delle elezioni.