Argomenti trattati
Un grave episodio di violenza ha scosso la tranquillità della notte romana. Un attentato ha colpito Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore della trasmissione Report, uno dei volti più noti del giornalismo investigativo italiano. Le auto esplose di Sigfrido Ranucci e di sua figlia rappresentano un segnale inquietante.
Attentato a Pomezia, nel mirino Sigfrido Ranucci: indagini in corso e prime ipotesi
La trasmissione Report ha confermato pubblicamente l’ipotesi di un ordigno collocato sotto l’auto del giornalista, sottolineando che la violenza dell’esplosione sarebbe potuta risultare mortale se qualcuno si fosse trovato nelle vicinanze. L’esplosione, oltre a distruggere completamente i due veicoli, ha provocato danni anche a un’abitazione vicina. Le autorità competenti, tra cui la Procura e il Prefetto, sono state informate e hanno avviato tutte le verifiche necessarie per chiarire la dinamica e individuare i responsabili di un gesto che appare come un chiaro atto intimidatorio.
Attentato a Pomezia, nel mirino Sigfrido Ranucci: esplodono due auto nella notte
Momenti di paura a Campo Ascolano, vicino Pomezia, dove nella tarda serata di ieri due forti esplosioni hanno distrutto le automobili del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, e di sua figlia. Le vetture, parcheggiate una accanto all’altra di fronte alla loro abitazione, sono state completamente avvolte dalle fiamme. A rendere nota la vicenda è stato lo stesso Ranucci attraverso i suoi profili social, raccontando che “due ordigni” hanno causato le deflagrazioni, così potenti da scuotere l’intero quartiere. Sul posto sono immediatamente intervenuti carabinieri, Digos e vigili del fuoco, mentre fortunatamente nessuna persona è rimasta ferita.
Secondo quanto riportato dagli investigatori, l’ordigno, di probabile natura artigianale e del peso di circa un chilo, sarebbe stato posizionato tra la vettura e un cancello, e i residui sono stati sequestrati per ulteriori accertamenti. Le indagini dei carabinieri proseguono con l’acquisizione delle immagini delle telecamere della zona. La procura di Roma ha aperto un’inchiesta per danneggiamento con l’aggravante del metodo mafioso, affidata al sostituto della Dda Carlo Villani, sotto il coordinamento del procuratore capo Francesco Lo Voi.
“Sono in auto con la scorta dei carabinieri e sto andando a denunciare quanto accaduto. Sembra che si tratti di un ordigno rudimentale, ma ora bisogna vedere la natura dell’esplosivo. Con tutte le minacce che riceviamo non è semplice risalire alla matrice”, ha aggiunto il giornalista.
Visualizza questo post su Instagram
Attentato a Pomezia: solidarietà e condanna unanime per Sigfrido Ranucci
L’attentato subito dal giornalista Sigfrido Ranucci, con un ordigno esplosivo collocato accanto alla sua auto e a quella della figlia davanti alla loro abitazione di Pomezia, è stato condannato da numerose autorità politiche e istituzionali come un attacco diretto alla libertà di stampa e ai valori fondamentali della democrazia.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha sottolineato che “l’attentato a un giornalista è un attentato allo Stato al 100%”, esprimendo solidarietà a Ranucci e ribadendo che la libertà di stampa rappresenta la prima forma di democrazia. Solidarietà e condanna sono giunte anche dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che ha definito l’atto “un’offesa alla convivenza civile” e ha espresso fiducia nella prontezza delle forze dell’ordine. Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, ha parlato di un “grave e inaccettabile tentativo di intimidire chi esercita il diritto-dovere di informare”, mentre il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito che “non esiste motivazione che possa giustificare questa violenza”.
Numerosi esponenti politici hanno espresso vicinanza al giornalista: la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha definito l’episodio “un attentato alla democrazia e alla libertà di informazione”, mentre il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, ha richiamato il valore fondante della libertà di stampa nelle democrazie liberali. Gli esponenti M5S in commissione di vigilanza Rai hanno sottolineato “chi tocca Sigfrido Ranucci tocca tutti noi”, richiamando l’unità della politica nel difendere la verità e la libertà.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha voluto manifestare piena solidarietà a Sigfrido Ranucci e ha espresso la propria ferma condanna per il grave atto intimidatorio subito. In una nota diffusa da Palazzo Chigi, ha ricordato che la libertà e l’indipendenza dell’informazione costituiscono valori irrinunciabili delle democrazie, che lo Stato continuerà a difendere.
Esprimo piena solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci e la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio da lui subito. La libertà e l’indipendenza dell’informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie, che continueremo a difendere.
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) October 17, 2025
Anche le istituzioni Rai hanno reagito con fermezza: il presidente facente funzioni Antonio Marano e il Cda hanno espresso “massima e convinta solidarietà” e hanno respinto ogni tentativo di intimidazione nei confronti di chi lavora al servizio del pubblico. L’ad Giampaolo Rossi ha ribadito che la libertà informativa è “l’essenza vitale della nostra democrazia”. I sindacati e le associazioni giornalistiche, tra cui Usigrai e Unirai, hanno parlato di un gesto “vile e disumano” che avrebbe potuto provocare una tragedia, assicurando sostegno pieno a Ranucci e alla sua famiglia.
Visualizza questo post su Instagram