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L’influenza K preoccupa, Bassetti lancia l'allarme: "Il peggio deve arrivare"

Bassetti influenza K

Il virologo Matteo Bassetti mette in guardia: l’influenza K si diffonde velocemente, la stagione 2025-26 richiede attenzione.

L’inverno 2025-26 si apre con un’ondata influenzale precoce e intensa, alimentata da un mix di virus tra cui spiccano la variante K dell’H3N2 e l’H1N1. Come sottolinea Matteo Bassetti, direttore Malattie Infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, “siamo solo all’inizio: il peggio deve ancora arrivare”. Ecco i consigli degli esperti per combattere l’influenza.

Influenza invernale: un’ondata precoce e intensa

Il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore scientifico di Osservatorio Virusrespiratori.it, all’Adnkronos sottolinea che la variante K del virus A/H3N2 merita particolare attenzione. Secondo il virologo, nonostante non debba creare allarme, questo ceppo va considerato seriamente perché si diffonde con grande facilità e sta causando un’epidemia influenzale più precoce e intensa del solito. Pregliasco evidenzia inoltre che vaccinarsi anche a stagione iniziata rimane fondamentale, poiché il vaccino riduce il rischio di malattia grave e contribuisce a limitare la circolazione del virus, proteggendo indirettamente le persone più vulnerabili.

I dati dell’Istituto Superiore di Sanità evidenziano una rapida crescita dei contagi, con oltre 816mila casi di sindromi respiratorie acute registrati nella scorsa settimana e il ceppo K ormai dominante.

Bassetti, l’avvertimento sulla variante K dell’influenza: “Il peggio deve arrivare”

Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, all’Adnkronos traccia un quadro preoccupante: “Siamo a circa 5 milioni di casi dall’inizio della stagione. E considerando che siamo a meno di un terzo di quello che sarà probabilmente il bilancio finale, direi che siamo solo all’inizio: il peggio deve ancora arrivare“.

L’esperto sottolinea come il mix di virus influenzali, in particolare la variante K dell’H3N2 e l’H1N1, stia creando una “miscela esplosiva” che aumenta il rischio di forme gravi, tra cui polmoniti.

L’influenza 2025-26 si distingue anche per sintomi più prolungati e un doppio picco febbrile, con forme influenzali che possono durare dai 7 ai 9 giorni, caratterizzate da un primo picco di febbre molto alta seguito da un temporaneo miglioramento e da una nuova risalita della temperatura.

La stagione, secondo l’infettivologo, si prospetta “una delle peggiori degli ultimi 25-30 anni”, con un picco previsto tra la prima e la seconda settimana di gennaio, ma con una diffusione che potrebbe protrarsi fino a febbraio.