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Il clima politico è teso e le aspettative sono alte per il Brasile e il Regno Unito, in particolare in vista delle recenti discussioni al COP30. La principale proposta di finanziamento, il Tropical Forests Forever Facility (TFFF), rimane al centro delle attenzioni, ma l’assenza di impegni concreti da Londra ha lasciato molti a bocca asciutta.
Le aspettative sul TFFF
Nonostante le delusioni, le autorità brasiliane continuano a nutrire speranze riguardo a un potenziale finanziamento da parte del Regno Unito. Il Primo Ministro britannico, Keir Starmer, ha deluso i rappresentanti brasiliani durante il suo intervento al COP30, non presentando alcun impegno per investire nel TFFF, un’iniziativa concepita in Gran Bretagna prima di essere adottata come proposta dai Paesi ospitanti.
Il potenziale del fondo
Il TFFF è progettato per generare ritorni sugli investimenti provenienti da Paesi donatori e dal settore privato, con l’obiettivo di ricompensare le nazioni per ogni ettaro di foresta tropicale che riescono a preservare. Secondo i funzionari brasiliani, è realistico aspettarsi che il fondo possa raccogliere circa 10 miliardi di dollari (7,6 miliardi di sterline) nel suo primo anno di attività. Tale cifra è cruciale, poiché la Norvegia, attualmente il maggiore contribuente, ha condizionato il suo impegno di 3 miliardi di dollari a questo obiettivo.
La posizione del Regno Unito
Tuttavia, il Regno Unito ha chiarito che non intende contribuire economicamente prima dell’imminente budget, in cui il Cancelliere Rachel Reeves è atteso a proporre significativi aumenti delle tasse per far fronte a un deficit pubblico. Garo Batmanian, a capo del Servizio Forestale Brasiliano e coordinatore del TFFF, ha espresso a POLITICO una certa pazienza: “Se un fondo di investimento riesce a raccogliere 5,5 miliardi di dollari nel primo giorno di attività, è un numero di grande importanza”.
Possibilità di cambiamenti futuri
Batmanian ha aggiunto che, nonostante l’assenza di un impegno immediato del Regno Unito, ci sono margini di manovra. “Non stiamo chiedendo un dono, ma un investimento che viene trattato diversamente nel bilancio. Comprendiamo che i fondi per gli aiuti allo sviluppo potrebbero essere limitati, ma ci sono altre fonti da considerare”. La speranza è che, dopo l’approvazione del budget, il Regno Unito possa riconsiderare la sua posizione.
Reazioni e prospettive
Alcuni rappresentanti britannici, sebbene non abbiano chiuso completamente la porta a future collaborazioni, hanno indicato che qualsiasi decisione sarà ripensata solo dopo il difficile budget del 26 novembre. Rachel Kyte, inviato per il clima del Regno Unito, ha affermato: “La decisione di non contribuire ora non implica un rifiuto definitivo”. In un contesto di difficoltà domestica, l’onorevole Uma Kumaran, membro del Comitato per gli Affari Esteri, ha confermato che ci sono ancora opportunità di dialogo.
Le reazioni da parte di altri Paesi che hanno già offerto finanziamenti sono state di delusione, sottolineando che contavano su un supporto britannico. “La situazione del Regno Unito è stata molto deludente. Contavamo su di loro”, ha affermato un funzionario di un altro Paese donatore.
Con il primo ministro britannico che si prepara a partecipare al COP30, il futuro del TFFF rimane incerto ma non privo di possibilità. Sebbene il sostegno britannico sembri lontano, la speranza di un ripensamento dopo il budget è viva, e il Brasile continua a tenere aperte le porte per future collaborazioni.